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Al termine dell’anno, insieme alle claustrali il ringraziamento a Dio si fa adorazione
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Nella dimensione spirituale del momento di fine anno, in cui i cristiani sentono il bisogno di raccoglimento e preghiera, è confortante attingere allo spirito orante delle claustrali, unendosi spiritualmente a loro, che da tutti i monasteri del mondo elevano il mistico canto di ringraziamento e affidamento a Dio con profonda adorazione.
“Eccoci, Signore, davanti a te dopo aver tanto camminato lungo quest’anno. Se ci sentiamo stanchi, non è perché abbiamo percorso un lungo tragitto, o abbiamo coperto chi sa quali interminabili vie. Forse mai, come in questo crepuscolo dell’anno sentiamo nostre le parole di Pietro: «Abbiamo faticato tutta la notte, e non abbiamo preso nulla». Ad ogni modo, vogliamo ringraziarti ugualmente perché, facendoci contemplare la povertà del raccolto, ci aiuti a capire che senza di te non possiamo far nulla. O Padre, davanti a te un giorno è come mille anni, e mille anni come il giorno di ieri che è passato.
Ti preghiamo: aiutaci a riconoscere la tua presenza nelle vicende liete e tristi della vita perché non si spenga mai la speranza che tu hai acceso nel cuore dei tuoi figli. Ora, con onestà, riconosciamo davanti al Signore le colpe che hanno offuscato la storia di questo anno che si chiude, soprattutto di quelle situazioni che ci hanno visto responsabili della sofferenza altrui. Ad uno o più lettori sono affidate le richieste di perdono. Chiediamo perdono, Signore, per la superficialità con cui molte volte ci siamo assunte le nostre responsabilità. Ti chiediamo perdono, Signore, per tutte le volte che non abbiamo saputo mettere pace nelle nostre contese.
Ti chiediamo perdono, Signore, per l’indifferenza con cui abbiamo guardato chi era nel bisogno. Ti chiediamo perdono, Signore, per non aver saputo rispettare e far rispettare l’ambiente in cui viviamo. Ti chiediamo perdono, Signore, per la prepotenza con cui molte volte abbiamo imposto agli altri le nostre decisioni.
Facciamo ora memoria di tutto quanto abbiamo vissuto in questo anno: un tempo carico di gioie, ma anche di tristezza, carico di speranze, ma segnato anche da delusioni. Consapevoli che, come dice san Paolo, «tutto concorre al bene di coloro che amano Dio», affidiamo alla misericordia del Padre, sia le situazioni di angoscia e di paura che hanno segnato le pagine della nostra storia, sia i momenti e le persone che hanno contribuito a ridare speranza al nostro futuro.
Ti rendiamo grazie, Signore! Per i giorni lieti e tristi che ci hai donato…- Per le persone che hanno riacceso in noi la speranza…- Per la fede che ci ha sostenuto nei momenti difficili…- Per i bambini che in questo anno sono venuti alla luce…- Per quanti non stati indifferenti alla sofferenza dei fratelli…- Per quanti hanno donato le loro cure a chi era nella malattia…- Per quanti si sono presi a cuore la causa della pace…- Per quanti hanno lavorato per il bene comune…- Per il bene che abbiamo potuto e saputo fare…- Per la tua infinita misericordia, nonostante le nostre mancanze…
Ti ringraziamo per le persone care che ci hai donato e che ora non ci sono più. Tu ci dici, o Signore, che la croce è preludio di Resurrezione. Accoglili nella Tua luce perché possano celebrare non la morte assoluta, ma la pienezza della vita. Per questo cantiamo insieme: Canterò senza fine l’amore del Signore.
Ti ringraziamo forti nella speranza: fedeli alle promesse, illumina col tuo Spirito la Chiesa che invoca e attende l’avvento dello Sposo, rinnovatore di tutte le cose, sorgente della vita senza fine. A te la lode e la gloria nei secoli.
Dio, Padre onnipotente, come incenso salga a te la nostra lode, perché nel Verbo, tuo Figlio, ci hai amati prima della creazione del mondo e nel suo Spirito vuoi che esistiamo, partecipi della vita senza fine. A te la lode e la gloria nei secoli. Ti magnifichiamo, Padre della vita: nel Mistero dell’ Eucarestia che confessiamo e celebriamo nella fede, riceviamo il dono della salvezza, lievito di un’umanità nuova e redenta, seme della vita senza fine. A te la lode e la gloria nei secoli”. Adoremus…
Redazione da s. di inf.