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Solennità di S. Eustochia Smeralda
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Ripetuto incontro di Dio con donne e uomini che lo cercano. Rinnovata epifania di Dio che nei suoi santi risplende di luce particolare. E dice, ancora una volta, invito appello alla santità: «Io sono il Signore, vostro Dio. Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo» (Lv 11,44). La santità è «partecipazione gratuita della santità di Dio all’uomo, perché l’uomo sia santo». «La santità è una pianta che ha la cima in cielo e le radici nel deserto» (Mario Pomilio). La celebrazione del dies natalis di S. Eustochia da una parte è la celebrazione della santità di Dio, origine e fonte di ogni santità, dall’altra è la festa della santità della Chiesa, che nella visione di Paolo è «tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata» (Ef 5,27).
La celebrazione del dies natalis, presieduta da Mons. Calogero La Piana, arcivescovo metropolita di Messina Lipari S. Lucia del Mela, è stata preceduta da un cammino novenario. Sulle orme di Gesù. Santa Eustochia Smeralda il tema dell’ascolto, della riflessione e della preghiera. Il cammino ha accostato l’esperienza umana e spirituale di Eustochia Smeralda a quella di Francesco d’Assisi. In primo piano Eustochia Smeralda. Nello sfondo Francesco d’Assisi.
Al cammino hanno partecipato parrocchie, associazioni, movimenti, confraternite e commercianti (Confcommercio) provenienti dalla città e dalla provincia di Messina. Significativa (e ormai tradizionale) la presenza di autorità civili e militari.
Pietro Aliquò
PREGHIERA A S. EUSTOCHIA
AMATISSIMA SANTA EUSTOCHIA SMERALDA, PER NOI OGGI È FESTA. TORNIAMO AI TUOI PIEDI PER PREGARTI CORALMENTE. LA TUA CHIAMATA ARRIVA AL NOSTRO CUORE, CHE NON PUÒ FARE A MENO DI TE. ASCOLTARE NEL SILENZIO CHE CI AVVOLGE IN QUESTA CHIESA È COME ASCOLTARE LA TUA VOCE: TU AMMONISCI, GUIDI, SEMINI LA PACE, INVITI AL PERDONO, SOLLECITI LA VOGLIA DI DONARE, PENETRI TRA I PENSIERI CON L’AUTORITÀ CHE SOLTANTO UNA MADRE PUÒ AVERE. CI PRENDI IL CUORE E DIVIENI SPERANZA DI BENE, DI SALVEZZA DALLE PIAGHE DELL’ANIMA.
Rosa Gazzara
Come Chiara, Eustochia Smeralda è l’innamorata del Crocifisso.
La sua biografa, suor Jacoba Pollicino, riporta una delle consegne più forti di Eustochia alle consorelle: «Abbiate come padre il Crocifisso: esso vi ammaestrerà e vi illuminerà su tutte le cose che vi sono oscure; fate come me, che mai mi sono affidata a persone umane, ma mi abbandonai sempre e completamente nelle braccia del Crocifisso; da esso solamente ho ricevuto chiarezza nei pensieri: giacché nessuna persona umana può spiegare compiutamente la via della perfezione, se non il culto della Croce. Io ti ringrazio, Signore mio, che mi hai indicato di andare sulla via dritta, per giungere ad ottenere l’abbondanza della tua misericordia. Ogni qualvolta io mi sono sentita afflitta e tormentata, correvo ai piedi del Crocifisso, e da esso traevo conforto ed esortazione ad avere pazienza ed umiltà; allo stesso modo fate voi, e non potrete mai sbagliare» (J. Pollicino, Vita di S. Eustochia Smeralda, n. 97).
- Rosa Gazzara
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