- Guerra in Ucraina. L’arcivescovo Shevchuk: “Una pace ingiusta sarà causa di altre guerre”
- Movimento per la vita. Casini (presidente): “Fare di tutto per accogliere la vita e difenderla”
- Censis su religiosità italiani, Nembrini: “Tornare alle origini e seguire la strada tracciata dai santi di oggi”
- La Santa Sede dopo l’elezione di Trump, l’augurio del Segretario di Stato Parolin
- Clarisse di Sicilia. Monastero di Castelbuono, l’elevazione dello spirito a Dio tra preghiera, lavoro e fraternità
- Alluvioni in Spagna, tra i volontari che aiutano anche tanti sacerdoti, suore e giovani delle diocesi.
Messina – Montevergine: Il cuore della Città si affida a S. Eustochia per invocarne protezione, benedizione e grazie
Articoli collegati
- Messina – Montevergine, Le Clarisse celebrano la Madre Fondatrice S. Chiara d’Assisi
- Riflettendo con Diana Papa: impariamo dai contemplativi connessi con l’umanità attraverso la preghiera, senza escludere la realtà
- Natale 2018, gli auguri della Presidenza Cei: “da quella Notte Santa Lui cammina con noi”.
In seguito ai difficili momenti di prova, come quelli attraversati nel corso di una pandemia non ancora cessata, in cui si avverte tanto il bisogno della protezione divina, è spontaneo cercare di propiziarla mediante l’intercessione dei santi. E per i messinesi, nel momento in cui ricorre il tradizionale atto devozionale di affidamento a S. Eustochia nel giorno dedicato all’ostensione del suo corpo incorrotto, è ancora più profondamente sentito il bisogno di invocarne il prezioso intervento. E’quanto è avvenuto nel corso di una celebrazione, questa volta molto ridimensionata a causa di Covid-19, ma certo intensamente voluta dal profondo del cuore della Città. Ce ne riferisce, nel suo puntuale report, Rachele Gerace, da Gazzetta del Sud.
La voce del cuore di Messina ha gridato forte, per implorare benedizione e grazie a colei che, “vigile e attenta protettrice” della città, “continui a preservarla da ogni pericolo”. Il popolo dello Stretto ha rinnovato ieri l’atto di affidamento a S. Eustochia Smeralda Calafato, invocando aiuto per “superare con la sua stessa umiltà e forza gli eventi contrari, realizzare una città sempre più umana, prospera e giusta, affidandole il presente e il futuro delle famiglie, dei giovani e dei bambini”. Il 2 luglio 1777 il Senato messinese e la città s’impegnavano “in perpetuo” a offrire a S. Eustochia Smeralda Calafato un cero votivo di 28 libbre per rendere grazie e affidare alla sua fraterna intercessione la chiesa messinese e la città tutta. Da allora, il 22 agosto di ogni anno, giorno della memoria del corpo incorrotto della clarissa divenuta santa il Sindaco, in rappresentanza della cittadinanza, fa dono di un cero in ossequio al decreto. E’ stata una commemorazione “ridotta” nel cerimoniale a causa delle limitazioni anti Covid, quella che si è svolta sabato scorso nella chiesa del Monastero di Montevergine, presieduta dal vescovo ausiliare Cesare Di Pietro alla presenza della comunità religiosa delle clarisse, delle principali autorità civili e militari, dei membri di confraternite e ordini equestri, dell’associazione dedicata alla Santa, e di una rappresentanza di fedeli. “Il Vangelo un segno tangibile di contradizione, di novità di vita, lo stesso che Eustochia ha voluto portare nell’ordine di S. Chiara, rinnovandone la regola”, ha detto mons. Di Pietro, ricordando questa “figlia e patrona” che proprio a Messina volle fondare un nuovo monastero, “forziere di devozione e fede perpetuata dai messinesi in Cristo”. Il pastore ha poi invocato l’intercessione della badessa per “sciogliere i nodi di questa pandemia che paralizzano le relazioni interpersonali oltre che il progresso economico”. All’inizio della celebrazione, dopo la lettura del decreto (che attesta l’adempimento dei voti tramandati dal Senato) da parte del presidente del consiglio comunale Claudio Cardile, il Primo cittadino ha offerto a S. Eustochia il cero votivo decorato dalla pittrice Titti Crisafulli, affidandole la città. Al termine del rito, animato dalle stesse clarisse, le autorità presenti hanno sottoscritto il decreto.
Rachele Gerace