- Guerra in Ucraina. L’arcivescovo Shevchuk: “Una pace ingiusta sarà causa di altre guerre”
- Movimento per la vita. Casini (presidente): “Fare di tutto per accogliere la vita e difenderla”
- Censis su religiosità italiani, Nembrini: “Tornare alle origini e seguire la strada tracciata dai santi di oggi”
- La Santa Sede dopo l’elezione di Trump, l’augurio del Segretario di Stato Parolin
- Clarisse di Sicilia. Monastero di Castelbuono, l’elevazione dello spirito a Dio tra preghiera, lavoro e fraternità
- Alluvioni in Spagna, tra i volontari che aiutano anche tanti sacerdoti, suore e giovani delle diocesi.
Carlo Acutis, sarà proclamato beato ad Assisi nella basilica di San Francesco, il 10 ottobre
Articoli collegati
- Riflessione tratta dal Vangelo di S. Matteo: Tradizione sapienziale e “Percorsi biblici di guarigione”
- Messina – Giornalismo in lutto: l’addio a Nino Calarco, per 44 anni direttore della Gazzetta del Sud
- MESSINA – Nella ricorrenza della Solennità liturgica di S. Antonio di Padova i solenni Festeggiamenti indetti dai Padri Rogazionisti
Carlo Acutis, sabato 10 ottobre, sarà proclamato beato ad Assisi nella basilica di San Francesco. Nella sua breve vita, 15 anni, sono tanti i segni che ha lasciato. C’è tanta voglia e curiosità di conoscere nel profondo Carlo, nuovo piccolo “esempio di santità”. Sono le parole di Nicola Gori, postulatore della Causa di Beatificazione di Carlo in una intervista ad Acistampa.
“La beatificazione era stata solamente rimandata a causa della pandemia. Dopo il riconoscimento del miracolo, attribuito all’intercessione di Carlo Acutis, della guarigione di un bambino che vive in Brasile affetto da una patologia congenita al pancreas, adesso gli verrà conferita.
Il mio incontro con Carlo è nato dalla richiesta di scrivere una sua biografia, afferma Gori. Il dover immergersi nella conoscenza di questo giovane mi ha aperto un orizzonte fino ad allora impensabile, quello della santità quotidiana. Ciò che ho imparato da Carlo è la familiarità con Dio e con tutto quanto riguarda la dimensione ultraterrena. Per lui Gesù e Maria erano persone vive e presenti accanto a lui. Egli viveva con la certezza di essere inserito in una realtà che trova il suo inizio in questo mondo, ma si getta con slancio nell’eternità. Posso assicurare che chiunque venga a contatto con questo giovane non può rimanere indifferente. Egli richiama i cristiani a essere coerenti, a diventare testimoni del Risorto. Scuote le coscienze.
In vista di questo evento, riferisce il postulatore, molte persone si sono già messe in fila per pregare sulla sua tomba nel Santuario della Spogliazione. E’ il segno di una devozione che oltrepassa i limiti delle nostre regioni e si estende a Paesi anche lontani dal nostro. Purtroppo, l’epidemia in corso da Covid-19 ha impedito un afflusso notevole di pellegrini che avrebbero voluto partecipare alla beatificazione, ma grazie ai nuovi mezzi di comunicazione sociale, sarà possibile seguire il rito e unirsi alla Messa che verrà celebrata nella Basilica superiore di San Francesco.
Molti conoscono questo ragazzo di 15 anni per le sue capacità informatiche. In una intervista a EWTN, il postulatore spiega: “Carlo Acutis riusciva a programmare, e a sviluppare, idee o siti internet partendo da testi universitari quando faceva le scuole medie, e le elementari. Quindi immaginate già su questo sfondo un genio per l’informatica portato per queste materie e vi ha inserito lo spirito e la spinta per l’evangelizzazione. Ha usato i nuovi mezzi di comunicazione sociale al servizio del bene, al servizio del Vangelo a insieme anche alla parrocchia e alcuni gruppi di volontariato dei siti internet per far conoscere il Vangelo. Lui amava definirsi un catechista e fin da piccolo voleva fare il catechismo; aveva anche ottenuto dal suo parroco la possibilità di fare il catechista in anticipo sull’età. E questo suo desiderio di fare catechismo di catechizzare gli altri si è riversato su Internet”.
Un uso sempre positivo del mezzo e per questo dovrebbe esserne il patrono. Prosegue Gori: “Durante la causa di beatificazione sono state fatte analisi dai tecnici informatici sul suo computer per vedere che siti avesse visitato. Tutte le ricerche fatte erano a fin di bene, e soprattutto per realizzare un progetto che gli stava a cuore: la mostra sui Miracoli Eucaristici. Questa mostra, lo ha impegnato un’estate intera, un’estate prima della morte. Si è messo alla ricerca dei luoghi dove sono avvenuti grandi miracoli eucaristici nel mondo quelli riconosciuti dalla Chiesa”.
Lo scopo della mostra per Carlo era avvicinare le persone all’Eucarestia. Carlo fin da piccolo era un trascinatore di folle, era un trascinatore di persone: “Pensate, riusciva a trascinare i parenti, i genitori alla messa tutti i giorni. Carlo ha saputo coinvolgere intorno a sé gli amici, quelli che venivano a contatto con lui e nessuno rimaneva come dire indifferente, perché poneva degli interrogativi”.
L’altro grande amore di Carlo era Maria: “Lui diceva che l’appuntamento più grande di tutta la sua giornata era la recita del Rosario. Sicuramente lui avrebbe ideato anche un rosario che lui avrebbe disegnato con qualche corona particolare. Sicuramente avrebbe diffuso ancora di più il rosario attraverso internet”.
E con queste basi non aveva nessun timore di esporsi in prima persona per difendere la dottrina della Chiesa, “non temeva e ribadiva comunque il suo pensiero, e quello che credeva nella fede ma anche sulla morale della Chiesa. E non aveva nessun timore a ribadire il suo punto di vista, quindi credo che effettivamente Carlo sarebbe stato adatto ai nostri tempi, sia come modello sia come persona da seguire, da ascoltare”.
Nicola Gori ha una certezza: “Carlo Acutis ha lasciato in tutti una sensazione che c’è qualcosa al di là della vita terrena. Lascia quel bisogno e quel desiderio di andare oltre di trovare Dio di trovare un’altra dimensione, ecco Carlo Acutis scuote le coscienze, e dice che c’è un’altra vita dopo questa.
Redazione da Ag. di i.