Italia nel difficile tempo di pandemia, cuori e preghiere rivolti a Maria

Redazione1
di Redazione1 Novembre 16, 2020 23:23

Italia nel difficile tempo di pandemia, cuori e preghiere rivolti a Maria

Nel tempo di prova martoriato dal covid19 che stiamo attraversando, i cristiani si uniscono nella preghiera con lo sguardo rivolto, in particolare, alla Beata Vergine. E Papa Francesco coglie ogni occasione propizia per affidare l’Italia e il mondo alla protezione della Madre di Dio, “Salute dei malati”.

“Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”, è la frequente invocazione del Pontefice nei diversi momenti e giornate di preghiera per implorare l’intercessione di Maria affinchè liberi l’Italia e il mondo da ogni male. Un affidamento che Bergoglio ha compiuto invocando la Madonna del Divino Amore, “Salvezza del popolo romano”, cui il Pontefice Pio XII, durante l’ultima guerra, consacrò la città di Roma.

Un riferimento storico che ha il suo inizio in un giorno come tanti altri, nella primavera del 1740 (AciStampa). Un pellegrino, passando per la zona di Castel di Leva, nell’agro romano, si vide attorniato da un folto numero di cani che volevano azzannarlo. Probabilmente non c’era nessuno che potesse salvarlo, nè sentirlo, solo un’immagine su una torre diroccata guardava la scena: era quella della Madonna del Divino Amore. Al grido dell’uomo disperato: “Madonna mia, grazia!”, i cani scomparvero da ogni parte e l’uomo riprese il proprio cammino verso Roma.

Il miracolo fu raccontato e presto si diffuse la notizia del prodigio, avvenuto sulle mura che cingevano, in passato, un castello. L’immagine, molto antica, mostra la Vergine con in braccio il bambino, cui sopra scende la colomba dello Spirito santo del Divino Amore. Da quel giorno, il santuario romano, è divenuto meta di tanti pellegrini e devoti, che bussano al cuore di Maria, per ottenere le grazie più diverse. Guarigioni, riconciliazioni, lavoro, affetti e tanto altro esce dalla mano della Vergine, per venire incontro ai propri figli.

Dopo la prima grazia, la Sacra Rota, con sentenza del 8 marzo 1743, affidò l’immagine al Conservatorio di Santa Caterina e le offerte dei fedeli servirono per la costruzione di una piccola chiesa che accogliesse la devozione mariana.  L’architetto Filippo Raguzzini fu incaricato di progettare il tempio, che, il 19 aprile 1745, lunedì di Pasqua, vide l’ingresso del prodigioso ritratto.

Interessanti le cronache del tempo che raccontano di una enorme moltitudine di fedeli e confraternite che, con gonfaloni e tanto altro, accompagnarono l’evento. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Pontefice Pio XII consacrò la città di Roma, sua diocesi ed il mondo, alla Madonna del Divino Amore.

In quel periodo, l’icona, per evitare che subisse dei danni da eventuali bombardamenti, fu portata nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, nel cuore di Roma. Nel nuovo santuario, edificato nel 1999, per accogliere un maggior numero di fedeli, è conservato il pulpito sul quale predicò Pio XII.

Entrando nell’antico tempio, davanti al ritratto della Madre di Dio, è possibile vedere sulle pareti di una sala, moltissime grucce, sciabole da ufficiali e diversi ex voto. Innumerevoli questi ricordi parlano della bontà di Maria che non solo ha operato tanto, ma ha cambiato il

cuore di molti, convertendoli all’amore del Padre.

La devozione alla Madonna del Divino Amore, è molto sentita tra i fedeli che con varie opere continuano la lode a Maria, recandosi, con fede ed amore ai piedi della Madre di Dio.

In alcuni mesi dell’anno c’è, anche, la possibilità di fare un pellegrinaggio mariano notturno, che partendo dal colle Aventino giunge al santuario, alle prima luci dell’alba.

Durante il cammino si recita la preghiera del Santo rosario, accompagnata da vari ed adatti canti liturgici. Al mattino viene celebrata la Santa Messa, per presentare a Maria le richieste dei suoi figli, certi del soccorso di questa tenera Madre.

 

 

 

Redazione da Ag. di i.

 

 

 

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