- Guerra in Ucraina. L’arcivescovo Shevchuk: “Una pace ingiusta sarà causa di altre guerre”
- Movimento per la vita. Casini (presidente): “Fare di tutto per accogliere la vita e difenderla”
- Censis su religiosità italiani, Nembrini: “Tornare alle origini e seguire la strada tracciata dai santi di oggi”
- La Santa Sede dopo l’elezione di Trump, l’augurio del Segretario di Stato Parolin
- Clarisse di Sicilia. Monastero di Castelbuono, l’elevazione dello spirito a Dio tra preghiera, lavoro e fraternità
- Alluvioni in Spagna, tra i volontari che aiutano anche tanti sacerdoti, suore e giovani delle diocesi.
Motu proprio, Papa Francesco apre alle donne istituzionalizzando lettorato e accolitato
Articoli collegati
Modificando l’attuale Codice di Diritto Canonico mediante un apposito motu proprio, Papa Francesco dispone che “I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza Episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti”. In tal modo ha disposto modifiche circa l’accolitato e il lettorato, istituzionalizzando che quanto vale per gli uomini da oggi varrà anche per le donne, che peraltro già in moltissime realtà leggono le Letture e distribuiscono la Comunione come ministri straordinari (AciStampa).
Insieme al Motu proprio – intitolato Spiritus Domini – il Papa ha scritto anche una lettera esplicativa al Cardinale Ladaria Ferrer, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede in cui precisa che “il variare delle forme di esercizio dei ministeri non ordinati non è la semplice conseguenza, sul piano sociologico, del desiderio di adattarsi alla sensibilità o alla cultura delle epoche e dei luoghi, ma è determinato dalla necessità di consentire a ciascuna Chiesa locale/particolare, in comunione con tutte le altre e avendo come centro di unità la Chiesa che è in Roma, di vivere l’azione liturgica, il servizio ai poveri e l’annuncio del Vangelo nella fedeltà al mandato del Signore Gesù Cristo. È compito dei Pastori della Chiesa riconoscere i doni di ciascun battezzato, orientarli anche verso specifici ministeri, promuoverli e coordinarli, per far sì che concorrano al bene delle comunità e alla missione affidata a tutti i discepoli”. Nella lettera esplicativa al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Francesco ribadisce che il sacerdozio è riservato solo agli uomini.
“Nell’orizzonte di rinnovamento tracciato dal Concilio Vaticano II – prosegue il Papa – si sente sempre più l’urgenza oggi di riscoprire la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa, e in particolar modo la missione del laicato”.
Papa Francesco ribadisce che “essendo il sacramento dell’Ordine riservato ai soli uomini, ciò era fatto valere anche per gli ordini minori. Una più chiara distinzione fra le attribuzioni di quelli che oggi sono chiamati ministeri laicali e ministeri ordinati consente di sciogliere la riserva dei primi ai soli uomini. Se rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale, per i ministeri non ordinati è possibile, e oggi appare opportuno, superare tale riserva. Questa riserva ha avuto un suo senso in un determinato contesto ma può essere ripensata in contesti nuovi, avendo però sempre come criterio la fedeltà al mandato di Cristo e la volontà di vivere e di annunciare il Vangelo trasmesso dagli Apostoli e affidato alla Chiesa perché sia religiosamente ascoltato, santamente custodito, fedelmente annunciato”.
“La scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo – conclude Papa Francesco – rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione”.
Redazione da Ag. di i.