Dai santuari del mondo, Francesco: il Rosario per sconfiggere la pandemia, oggi tutti a Częstochowa
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Dal primo maggio, ogni giorno alle 18,00, il mondo è chiamato a pregare il Santo Rosario per la fine della Pandemia dai santuari sparsi per il mondo intero, con i fedeli e con tutte le persone di buona volontà, per affidare nelle mani della nostra Madre Santa l’umanità intera, duramente provata da questo periodo di pandemia.
Sabato scorso la preghiera è iniziata a San Pietro con Papa Francesco. Nello stesso momento era collegato anche il santuario di Nostra Signora di Walsingham Inghilterra Europa e la intenzione specifica era per i defunti. Il Papa ha ricordato coloro che sono stati colpiti dalla pandemia e dalle sue conseguenze, per la salute, la economia fino a chi ha subito violenza all’interno delle case. Un grazie a chi lavora per il bene di tutti.
La maratona di preghiera è proseguita ieri, domenica due maggio con il santuario di Jesus the Saviour and Mother Mary (Elele) Nigeria Africa e la intenzione era per coloro che non hanno potuto salutare i propri cari.
Oggi alle 18.00, ora di Roma, la preghiera si svolge a Częstochowa in Polonia nel santuario di Santa Maria di Jasna Gòra e l’intenzione è per i contagiati e i malati.
Nei momenti più difficili della storia i polacchi vanno da Maria, che hanno scelto per la Protettrice della nazione. I pellegrinaggi a Jasna Góra non sono cessati nemmeno durante le guerre, l’occupazione e il regime comunista. Nella Polonia libera, i pellegrini vanno alla Madre di Jasna Góra in numerosi pellegrinaggi a piedi, in bicicletta, in moto, a cavallo e persino sui pattini per affidare a Maria le loro intenzioni personali e nazionali.
“Ci sentiamo preferiti e onorati di partecipare a questa maratona di preghiera” ha sottolineato il Priore di Jasna Góra, padre Samuel Pacholski. Il 3 maggio è il giorno in cui i polacchi esprimono la loro fede nella speciale cura di Dio che hanno sperimentato e sperimentano attraverso la Madonna. La festa è stata stabilita su richiesta dei vescovi dopo che la Polonia riconquistò l’indipendenza alla fine della prima guerra mondiale.
I Pontefici hanno sempre amato questa preghiera così semplice eppure così profonda. E molti sono i pronunciamenti dedicati al Rosario. Ma il più recente testo dedicato a questa preghiera è di Giovanni Paolo II: Rosarium Virginis Mariae. Il testo si apre con dei ricordi personali del Papa: Fin dai miei anni giovanili questa preghiera ha avuto un posto importante nella mia vita spirituale. Il Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della prova. Ad esso ho consegnato tante preoccupazioni, in esso ho trovato sempre conforto”.
Giovanni Paolo II mette al centro di ogni azione del Rosario la vita di Maria: “La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile. Il volto del Figlio le appartiene a titolo speciale” spiega e “Maria vive con gli occhi su Cristo e fa tesoro di ogni sua parola”. “il Rosario è insieme meditazione e supplica. L’insistente implorazione della Madre di Dio poggia sulla fiducia che la sua materna intercessione può tutto sul cuore del Figlio”.
Redazione da Ag. di i.