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Striscia di Gaza, padre Romanelli: “gioia per il cessate il fuoco. Si prega per le vittime e per la pace”
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Nella veglia di Pentecoste che sarà celebrata domani a Gerusalemme ci sarà anche, unita in preghiera, la piccola parrocchia cattolica della Sacra Famiglia di Gaza, meno di 120 fedeli. “Il Papa ha invitato le Chiese di tutto il mondo a pregare e a implorare la pace in Terra Santa – dice al Sir il parroco, padre Gabriel Romanelli – e così faremo anche noi unendoci alla celebrazione promossa dagli ordinari cattolici nella Città Santa”.
E la preghiera dei cattolici di Gaza comincerà sin da oggi pomeriggio con la Via Crucis, il rito che più di ogni altro descrive il Calvario che vivono da anni non solo i cattolici ma tutti i gazawi. “Abbiamo accolto con grande gioia la notizia del cessate il fuoco – afferma
il parroco – dobbiamo solo sperare che duri a lungo. Qui siamo tutti stanchi di razzi, di bombe, di tensioni. La gente è stremata. Dopo la Via Crucis reciteremo il Rosario e poi avremo un tempo di Adorazione: da quando sono iniziati gli scontri armati non abbiamo fatto altro che pregare per la pace. Oggi ringrazieremo il Signore, Gli chiederemo perdono per la guerra e misericordia per tutte le vittime”. Se ne contano 243, 66 sono bambini, 39 donne, a causa dei raid dell’esercito israeliano, che il 10 maggio ha lanciato l’operazione “Guardiano delle mura”. I feriti sono 1.910. Le vittime israeliane sono 12.
“La nostra speranza è che il cessate il fuoco, entrato in vigore questa notte, tenga e si consolidi. Siamo stati tutti in ansia, pensavamo che la tregua non reggesse, invece – racconta il parroco – abbiamo sentito nelle strade vicine degli spari in aria per festeggiare e grida di gioia. Anche stamattina abbiamo visto scene analoghe con caroselli di auto. Siamo rimasti sorpresi anche da alcune note musicali che provenivano da case vicine alla parrocchia, era tanto che non sentivamo suonare musica. È stato un ulteriore segno di gioia. C’è stato qualche nostro fedele che ha voluto suonare il pianoforte della parrocchia”.
Con l’inizio del cessate il fuoco alcune delle famiglie rifugiate accolte nella parrocchia hanno fatto ritorno alle loro abitazioni, “per vedere i danni – spiega padre Gabriel – e verificarne le condizioni. Abbiamo dato loro qualcosa da mangiare così che potessero rientrare in tutta tranquillità. Vedremo nei prossimi giorni come potremo aiutarle”. La vita nella parrocchia latina sta riprendendo il suo normale svolgimento: “Da lunedì tornano le attività pastorali dei gruppi, se non ricominceranno le ostilità. Abbiamo passato giornate drammatiche. Forse quella di ieri è stata la più difficile: avevamo notizia che gli israeliani avrebbero bombardato un palazzo di fronte a noi e così è stato.
La tensione e la paura erano alte e abbiamo voluto tenere impegnati i più piccoli con delle attività ricreative, per distrarli. La notizia del cessate il fuoco è arrivata a porre fine alle nostre paure. È stata davvero provvidenziale. Per festeggiare abbiamo fatto vedere un film ai bambini. La prossima settimana voglio fare loro una sorpresa: farò venire dei clown a giocare con loro. Intanto continuiamo a pregare per la pace e il perdono. La Pentecoste ci doni la forza di testimoniare con la vita la forza della riconciliazione e della fratellanza. Papa Francesco ci guida su questa strada”.
Redazione da Ag. di i.