- Guerra in Ucraina. L’arcivescovo Shevchuk: “Una pace ingiusta sarà causa di altre guerre”
- Movimento per la vita. Casini (presidente): “Fare di tutto per accogliere la vita e difenderla”
- Censis su religiosità italiani, Nembrini: “Tornare alle origini e seguire la strada tracciata dai santi di oggi”
- La Santa Sede dopo l’elezione di Trump, l’augurio del Segretario di Stato Parolin
- Clarisse di Sicilia. Monastero di Castelbuono, l’elevazione dello spirito a Dio tra preghiera, lavoro e fraternità
- Alluvioni in Spagna, tra i volontari che aiutano anche tanti sacerdoti, suore e giovani delle diocesi.
Un crescendo di risultati emozionanti inonda di entusiasmo l’Italia delle Olimpiadi
Articoli collegati
- Riflettendo con Diana Papa: impariamo dai contemplativi connessi con l’umanità attraverso la preghiera, senza escludere la realtà
- Papa Francesco ai giovani radunati al Circo Massimo: “No alla cultura della morte”, “Non lasciatevi rubare i sogni”
- L’Italia oltre il Covid-19, Milena Santerini: “La nuova cittadinanza si costruisce nella rete”
La serie incredibile di strepitose vittorie storiche, ottenute dall’Italia a Tokyo 2020, che hanno fatto conquistare numerose e prestigiose medaglie d’oro, e inanellare diversi record facendo vivere agli italiani emozioni indimenticabili e inondato il Paese di grande gioia e entusiasmo, rimarranno impresse per sempre nella nostra memoria. Tutti risultati che hanno giovato a ricompattare il senso identitario degli italiani, a rafforzarne il comune sentimento di orgogliosa appartenenza e a tonificarne lo spirito, dopo tanti momenti difficili. Un piacevole richiamo alla contentezza per questi eventi straordinari, in riferimento ai successi importanti di ieri, ce lo fornisce il puntuale e trascinante racconto di Gabriella Forlese.
Dopo l’oro nella marcia maschile 20 km ad opera di Massimo Stano, arriva quello nella marcia femminile 20 km di Antonella
Palmisano. Una gara condotta in maniera impeccabile, pulita, chiusa in 1h29’12”, con un vantaggio di 25” sulla colombiana Sandra Lorena Arenas e di 45”sulla cinese Hong Liu, con l’italiana sempre nel gruppo di testa a dare spesso il ritmo ed in fuga, a 4 km dalla fine, in progressione, tanto da creare il vuoto dietro di se. Ancora una volta è storia, dato che l’oro della Palmisano è la prima medaglia conquistata nella marcia femminile, che ha così egregiamente festeggiato anche il suo compleanno e regalato così all’Italia l’ottavo oro in questa Olimpiade.
Il nono oro è arrivato invece dalle arti marziali, specialità Kumite categoria -75kg. ad opera di Luigi Busà, siciliano di Avola, che in gara contro Rafael Aghayev, dopo un inizio difficile in cui i due avversari sembravano non voler concedere nulla l’un l’altro, ha successivamente imposto il ritmo riuscendo infine a conseguire il prezioso risultato. Ed è record di medaglie per l’Italia, che raggiungono quota 37 superando così il precedente record di 36 medaglie conseguito a Los Angeles nel 1932 e a Roma nel 1960.
Ma non finisce qui. Un vero e proprio spettacolo, entusiasmante, ricco di emozioni arriva ancora una volta dal mondo dell’atletica leggera, specialità staffetta 4x100m. che ha consacrato l’Italia come la nazione più veloce al mondo. Il miracolo italiano è stato compiuto ad opera di Lorenzo Patta, Marcel Jacobs, Eseosa Fostine e Filippo Tortu che, in soli 37”50 davanti alla Gran Bretagna ed al Canada hanno conseguito un risultato a dir poco leggendario consegnando al medagliere italiano il decimo oro. Un’impresa, quella di questi quattro atleti, destinata ad essere ricordata per sempre. Perfetti nel gesto atletico, armoniosi nei cambi, hanno realizzato un capolavoro che ci ha emozionato e fatto esultare, uniti nella vittoria.
E così, nel giro di poche ore, altri 3 ori si aggiungono al nostro medagliere che vanta adesso 38 medaglie di cui 10 ori, 10 medaglie d’argento e 18 di bronzo.
Abbiamo fatto la storia, siamo leggenda.
Gabriella Forlese