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Sandra Sabattini è venerabile, Semeraro: “Al servizio di Dio con carità creativa e concreta”
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Proclamata beata Sandra Sabattini, “la santa della porta accanto”. Nella Basilica Cattedrale di Rimini Santa Colomba, il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, accompagnato dal Vescovo di Rimini, Monsignor Francesco Lambiasi, ha celebrato, domenica scorsa, la Messa per la “prima fidanzata beata”. Numerose le persone presenti, tanta commozione, molti applausi e quella voglia infinita di celebrare Sandra, una ragazza semplice, testimonianza viva del Vangelo. (Acistampa)
Nella Comunità Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi di cui era Figlia spirituale, Sandra Sabattini si è dedicata al servizio per i disabili e per i tossicodipendenti mentre proseguiva gli studi e all’università dove scelse di iscriversi a medicina per aiutare gli altri. Un’automobile la travolse e così finì la vita breve, ma piena di amore, della giovane Sandra appena ventiduenne. Un momento davvero intenso della celebrazione a Rimini è stato quando il miracolato per intercessione di Sandra, Stefano Vitali, ha portato processionalmente l’unico resto di Sandra, un capello, conservato dal fidanzato Guido in una scatola di caramelle che la stessa Sandra aveva decorato.
“Sandra, il linguaggio dell’amore con i suoi colori e la sua musica l’ha appreso molto bene – ha commentato il Cardinale Semeraro nella sua omelia – Sotto questo aspetto è stata un’autentica artista. È stata una santità, la sua, vissuta in tutti gli ambiti della propria vita, nell’aprirsi alla condivisione con gli ultimi, nel mettere al servizio di Dio tutta la sua giovane esistenza terrena, fatta di entusiasmo, semplicità e una grande fede”. Il cardinale ha messo in luce anche il fatto che il “desiderio di servire i poveri” della nuova Beata non era mera beneficenza, bensì frutto dello sconfinato amore di Dio.
“Leggendo le pagine del suo Diario ci è facile scoprire quanto, in Sandra, la carità sia stata creativa e concreta, attenta al dramma della povertà e considerata come strada verso la santità: ‘Povertà è povertà, e non è sufficiente fare il voto di povertà per essere poveri in spirito. Se veramente amo, come posso sopportare che un terzo dell’umanità muoia di fame, mentre io conservo la mia sicurezza e stabilità economica? Facendo così, sarò un buon cristiano, ma non certamente un santo ed oggi c’è inflazione di buoni cristiani, mentre il mondo ha bisogno di santi’ (dal Diario, 4 marzo 1983)”, queste le parole del Cardinale.
La preghiera dei fedeli sono state recitate dalle “amiche storiche di Sandra”, mentre la processione offertoriale è stata portata dal babbo Giuseppe e dal fratello Raffaele, poi Giovanni Paolo Ramonda e la cugina di Sandra, Enrica.
Anche la diocesi di Brescia questi giorni è in festa per la beatificazione di suor Lucia Ripamonti. Sabato 23 ottobre nella Cattedrale di Brescia la cerimonia di beatificazione è stata presieduta sempre dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi.
Per il Cardinale suor Lucia Ripamonti era “impastata di umiltà”, una virtù che la religiosa delle Ancelle della Carità metteva in pratica ad ogni occasione.
Redazione da Ag. di inf.