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Messina Terra di santi, premonitrice visione in sogno della Santa messinese
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Sono numerose nel mondo le testimonianze che danno voce ai tanti episodi in cui si sono realizzate esperienze di fede, vissute con grande partecipazione spirituale consolatoria, mediante l’intervento premuroso dei santi a favore di chi li invoca con fiducia. Esiste anche una serie di donazioni mistiche propiziate dall’intercessione della grande mistica francescana messinese, Eustochia Smeralda, che danno modo di assaporare, condividendole, momenti di spiritualità commovente, per le grazie di cui hanno beneficiato persone della nostra terra, e non soltanto, bisognose di aiuto.
Eventi che mettono in luce fatti che sanno di miracoloso, di grazie particolari, in special modo ottenuti dall’intercessione della Santa messinese, di cui hanno dato testimonianza le persone beneficiate con il loro grato e commosso riconoscimento. Eventi che danno modo di penetrare in profondità nella segreta dimensione delle relazioni mistiche che intercorrono tra l’uomo bisognoso di aiuto e la Divinità; e, in particolare, della segreta, misteriosa e potente forza spirituale che irradia dalla comunità claustrale di Montevergine, in cui le clarisse, seguaci di Santa Eustochia, lodano Dio e pregano per la salvezza delle anime.
Nello stesso monastero di Messina, sono custodite numerose di queste testimonianze di grazie ricevute, rappresentative di quei vissuti religiosi più significativi che è dato sperimentare all’essere umano nelle accorate richieste dell’intervento soprannaturale. E l’esperienza delle persone che hanno invocato con fede l’intervento di Eustochia Smeralda Calafato, per ottenere da Dio le grazie di cui avevano bisogno, ha messo in evidenza anche il fenomeno mistico mediante cui la Santa si compiace spesso di segnalare la grazia ottenuta, mediante profumo di incenso, di rose, o di altri fiori, oppure con apparizioni in sogno o visioni – così come è accaduto nella vicenda sotto riportata – e in altri modi sorprendenti.
Una di tali attestazioni, raccontata da una devota che afferma di aver ricevuto una doppia grazia dalla nostra Santa prima della sua canonizzazione, è la seguente. Ella così riferisce: “Sono Enza Cacopardo. Già una volta mio padre era stato oggetto di un evento quasi miracoloso. Affetto da una gravissima malattia al polmone destro, non si era ottenuto l’esito desiderato neanche con un intervento chirurgico e con altri rimedi di cui disponeva la scienza medica. Era guarito invece in seguito alle mie preghiere rivolte alla Beata Eustochia, e alla mia promessa di entrare a far parte della Sua Associazione. Inizialmente partecipai alle riunioni di preghiera ma poi con indolenza me ne allontanai.
In seguito mio padre ebbe una ricaduta. Questa volta senza speranza di guarigione. Una notte, non posso asserire se fu un sogno o una visione, ma certamente vidi una monaca, che altro non poteva essere che la nostra Beata, che vegliava al capezzale del mio povero padre. Umiliata, mi ricordai del mio mancato voto e, pentita, mi rivolsi ad Eustochia con le preghiere più fervide, assicurando che non avrei più commesso il precedente errore. Il male frattanto condusse mio padre in fin di vita e i medici affermavano che solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo. Ed è stato proprio così. Mio padre guarì tra lo stupore di tutti. Infatti ancora ora non trovo parole per esprimere l’illimitata riconoscenza verso la nostra Beata per la sua tenera attenzione ai nostri bisogni”.
A.M.