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Ucraina, Papa Francesco va all’ambasciata russa, mons. Pezzi (Mosca): “Un bel segno, il Papa è capace di questi gesti”
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Papa Francesco è stato nell’ambasciata russa presso la Santa Sede. Lo conferma la Sala Stampa della Santa Sede, sottolineando che la visita è avvenuta, evidentemente, per manifestare la sua preoccupazione per la guerra. Si è trattenuto poco più dì mezz’ora. (Acist.)
Non ci sono ulteriori informazioni sulla visita, durante la quale ci sarà probabilmente stato un colloquio privato con l’ambasciatore Aleksandr Avdeev. Si pensa anche che il Papa abbia voluto offrire la sua mediazione, e che dunque andrà anche in visita all’ambasciata ucraina presso la Santa Sede. Quest’ultima è guidata ora da un incaricato di affari. L’ambasciatore appena nominato, Andryi Yurash, non è ancora arrivato a Roma e non ha presentato le sue lettere credenziali, anche se ha dato diverse interviste in questi giorni, chiedendo sia la mediazione del Papa sia una visita del Papa in Ucraina.
Papa Francesco aveva avuto l’ultimo contatto diretto con il presidente russo Vladimir Putin in occasione del suo compleanno. Era stato Putin a inviare un telegramma e poi a fare una telefonata al Papa. Il Cremlino aveva dato ampio risalto al contatto tra Putin e Papa Francesco, mentre la Tass sottolineava che Putin, nella telefonata al Papa, avrebbe evidenziato l’alta autorità di Papa Francesco nel mondo, nonché “il suo grande contributo personale allo sviluppo delle relazioni tra Russia e Vaticano”, relazioni che – ha rimarcato il servizio stampa del Cremlino – “sono caratterizzate da un alto livello di comprensione reciproca e somiglianza di posizioni su molti problemi del nostro tempo”. Nell’occasione, si era detto che Papa Francesco e Putin avevano “convenuto di continuare gli sforzi congiunti volti a sostenere i valori morali e umanitari fondamentali”.
È un fatto unico che un Papa si presenti in prima persona in visita ad una ambasciata, perché sono gli ambasciatori ad essere convocati in Vaticano. L’iniziativa del Papa sembrerebbe voler enfatizzare l’impegno in prima persona del pontefice nella risoluzione del conflitto, mentre le forze russe sono arrivate alle porte di Kiev.
L’ambasciatore ha successivamente riferito ai media russi che “il Papa voleva personalmente chiedere della situazione in Donbass e Ucraina” e ha espresso la sua preoccupazione per le condizioni della popolazione sia in Donbass che nel resto del Paese”, facendo appello che ci si prenda cura di bambini, malati e di tutti i sofferenti”. L’ambasciatore ha anche smentito che il Papa avrebbe offerto la sua mediazione per la pace.
L’arcivescovo di Mosca, mons. Paolo Pezzi, presidente dei vescovi russi, definisce al Sir la notizia diffusa dalla Sala stampa vaticana che il Papa si è recato questa mattina all’ambasciata russa presso la Santa Sede, in via della Conciliazione a Roma, perché “preoccupato per la
guerra”. “Innanzitutto è una notizia che mi ha reso molto felice”, confida subito l’arcivescovo Pezzi: “È una notizia che può solo rallegrarci Questa mattina, l’arcivescovo Pezzi aveva detto di seguire con “preoccupazione e non nascondo anche con angoscia” la situazione del conflitto in Ucraina. “Oggi con i vescovi cattolici della Russia – dice l’arcivescovo – abbiamo scritto una lettera a tutti i nostri fedeli richiamando innanzitutto al fatto che quanto sta avvenendo può farci gettare la spugna, farci scoraggiare. Invece questo è proprio il momento in cui occorre intensificare la preghiera e il digiuno. È questa la nostra speranza cristiana, questo è ciò a cui ci invita il Papa”.
Nella lettera alle comunità cattoliche del Paese, i vescovi russi hanno scritto: “Noi, come tutti voi, siamo profondamente scioccati dal fatto che, nonostante gli enormi sforzi di riconciliazione, il conflitto politico tra Russia e Ucraina si sia trasformato in uno scontro armato”. “Questo scontro porta morte e distruzione e minaccia la sicurezza del mondo intero. Ciò che unisce i popoli dei nostri paesi non è solo una storia comune, ma anche una grande sofferenza comune che ci è caduta addosso in passato a causa della follia della guerra. I nostri popoli meritano la pace, non solo come assenza di guerra, ma come pace che consiste in una ferma determinazione a rispettare gli altri popoli, gli altri Paesi e la loro dignità”.
Redazione da Ag. di inf.