Salerno, esposizione straordinaria della “Sacra Sindone Salernitana”

Redazione1
di Redazione1 Aprile 1, 2022 00:27

Salerno, esposizione straordinaria della “Sacra Sindone Salernitana”

Nel tempo penitenziale di Quaresima che scorre con i suoi riti sacri preparandoci alla Pasqua, centralità dell’intero anno liturgico, i vescovi italiani “richiamano l’attenzione sul tema della conversione con messaggi e sussidi predisposti a sostegno del cammino di fede delle comunità cristiane”. L’auspicio è che “le celebrazioni dei Tempi forti di Quaresima e di Pasqua siano vissute come soste rigeneranti di ascolto e di comunione – ricorda il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino – in cui la voce del Padre si fa sentire, attraverso la quale è possibile riconoscere il volto di Cristo, in cui essere trasfigurati in un clima comunitario e fraterno, con la riscoperta della gioia di credere e testimoniare”.

“Tempi di penitenza e di meditazione incentrati sulla Passione e morte in croce di Gesù Cristo, che sono fonte di profonda riflessione, compartecipazione e accompagnamento nella preghiera per sottolineare con maggiore chiarezza la preparazione alla Santa Pasqua”. Nel quadro di un susseguirsi di celebrazioni penitenziali, scandite da momenti liturgici improntati al pentimento, al ravvedimento, alla conversione e alla preghiera, si inserisce bene l’esposizione di un simbolo tra i più importanti della nostra fede: la copia del lenzuolo funebre ritenuto quello usato per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro.

Sarà esposta, dal 7 al 17 aprile 2022, dalle ore 17,00 alle 20,00, nella Parrocchia del Gesù Risorto del Parco Arbostella di Salerno, la copia salernitana della “Sacra Sindone”, ricavata dall’originale nell’anno 1665, che apparteneva alle Clarisse del Monastero di San Michele Arcangelo in Salerno.

In occasione della Pasqua il parroco, don Giuseppe Landi, e la comunità parrocchiale hanno deciso di riscoprire un pezzo di storia della città poco noto ai salernitani: la copia della Sacra Sindone conservata a Torino che la Venerabile Maria Francesca di Savoia, terziaria clarissa, fece eseguire insieme ad altre, per distribuirle a chiese e conventi dell’Ordine.

Ma di cosa si tratta esattamente? È merito del Museo Diocesano di Salerno l’aver custodito la Sindone fino ad oggi, dopo la chiusura del Convento di San Michele nel Centro Storico. Fu data notizia della Sindone salernitana nel 1978, in occasione delle ricerche scientifiche sull’originale torinese. In quell’anno Monsignor Gaetano Pollio Arcivescovo di Salerno (1969-1984) dispose che fosse esposta per l’intero mese di ottobre. La sindone fu ritirata per non comprometterne l’iconografia a causa dell’esposizione alla luce.

Dopo l’ultima ed unica volta in cui è stata esposta risalente all’ottobre del 1978, la Sindone salernitana ritornò al pubblico rimanendo in mostra dal 24 marzo al 24 maggio 2015. E adesso nel 2022. “Portare una copia, realizzata sull’originale, della Sindone di Torino nella nostra Parrocchia significa, per noi, ridare conoscenza della storia salernitana attraverso un simbolo dall’alto valore spirituale per i fedeli cristiani. L’obiettivo che ci prefissiamo sarà quello di realizzare momenti di riflessione e di accompagnamento nella preghiera per sottolineare con maggiore chiarezza la preparazione alla Santa Pasqua”, si legge sul sito della Parrocchia Gesù Risorto.

Nel primo giorno di esposizione, il 7 aprile, dopo la celebrazione della Santa Messa delle ore 19,30, interverrà per un saluto il Vescovo S.E. Mons. Andrea Bellandi, che anticiperà l’ incontro storico-teologico-religioso “Esperienze di sofferenza vissute con fede: spunti dai Vangeli”, moderato dall’Arch. Aniello Palumbo, con la partecipazione di Don Luigi Aversa, Direttore del Museo Diocesano “San Matteo”, di Mons. Gaetano Di Palma, che insegna Introduzione alla Sacra Scrittura ed Esegesi del Nuovo Testamento nella Sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, e degli “Sposi in Cristo”, Mimmo e Tommasina Cosimato, che racconteranno la propria esperienza di fede. Il moderatore sarà l’Arch. Aniello Palumbo. Poi ci saranno Messe, concerti, Via Crucis nei giorni seguenti.

“La Sindone di Salerno però non può ritenersi Reliquia in senso stretto – precisano sul sito della Parrocchia a Salerno – La tradizione riferisce che le singole Copie nell’atto della loro realizzazione furono tutte messe a contatto diretto con la Sindone di Torino. Sta di fatto che le Clarisse salernitane la esponevano nella propria Chiesa di San Michele Arcangelo. L’ostensione avveniva ogni anno nel periodo della Settimana Santa ed era considerata una Sacra Reliquia. Ancora oggi non mancano Salernitani che ne ricordano l’Ostensione, fatta con una cerimonia di grande solennità, che richiamava una notevole folla”.

 

 

 

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