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Papa in aereo dal Canada: contro gli indigeni “è stato un genocidio”, su dimissioni “la porta è aperta, ma in questo momento no”
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Rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa sul volo di ritorno dal Canada, Papa Francesco si è espresso in modo molto chiaro nell’affermare che quello che è accaduto agli indigeni “ è stato un genocidio”. “Le colonizzazioni ideologiche di oggi hanno lo stesso schema”, ha detto Francesco, secondo quanto riferisce Vatican News: “Chi non entra nel loro cammino, nella loro via, è considerato inferiore”.(Sir)
“Sempre abbiamo come un atteggiamento colonialista di ridurre la loro cultura alla nostra”, la tesi di Francesco: “È una cosa che ci viene dal modo di vivere sviluppato nostro, che delle volte perdiamo dei valori che loro hanno. Per esempio i popoli indigeni hanno un grande valore che è quello dell’armonia con il creato. E almeno alcuni che conosco lo esprimono nella parola “vivere bene”, che non vuol dire come capiamo, noi occidentali, passarla bene o fare la dolce vita. No. Vivere bene è custodire l’armonia. E questo per me è il grande valore dei popoli originari: l’armonia.
Noi siamo abituati a ridurre tutto alla testa. Invece – sto parlando in genere – la personalità dei popoli originari è che sanno esprimersi in tre linguaggi: con la testa con il cuore e con le mani. Ma tutti insieme. E sanno avere questo linguaggio con il creato”.
Interpellato dai giornalisti sulle sue eventuali dimissioni, il Papa ha risposto che “La porta è aperta, è una opzione normale, ma fino ad oggi non ho bussato a questa porta, non ho detto andrò in questa stanza, non ho sentito di pensare a questa possibilità. Ma questo non vuol dire che dopodomani non cominci a pensare, no?”.
“Ma in questo momento sinceramente no”, ha ribadito Francesco, secondo quanto riferisce Vatican news. “Anche questo viaggio è stato un po’ il test”, ha spiegato Francesco: “È vero che non si possono fare viaggi in questo stato, si deve forse cambiare un po’ lo stile, diminuire, pagare i debiti dei viaggi che ancora si devono fare, risistemare… Ma sarà il Signore a dirlo. La porta è aperta, questo è vero”. Interpellato su un possibile identikit del suo successore, Francesco ha risposto: “Lasciamo questo lavoro allo Spirito Santo”.
In fine, alle domande dei giornalisti sugli eventi che caratterizzano l’attuale fase politica, Papa Francesco, secondo quanto riferisce Vatican News, ha precisato subito: “Non voglio immischiarmi nella politica interna italiana”, e si è limitato a dichiarare che “Nessuno può dire che il presidente Draghi non fosse un uomo di alta qualità internazionale”.
Questo l’identikit di Mario Draghi tracciato dal Papa: “È stato presidente della Banca centrale europea. Ha fatto una buona carriera. Io ho fatto soltanto una domanda a uno dei miei collaboratori: dimmi, quanti governi ha avuto l’Italia in questo secolo? Lui mi ha detto 20. Questa è la mia risposta…”. Infine, un appello ai partiti, condensato in una parola e in un aggettivo: “Responsabilità civica”.
Redazione da Ag. di inf.