Messina – Montevergine. Echi di Adorazione Eucaristica delle Clarisse
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Le Clarisse del monastero di Montevergine che con la loro vita di contemplative claustrali, offerta a Dio “in modo specifico e radicale, si conformano a Gesù Cristo e al suo Mistero pasquale in costante orazione sul monte evangelico davanti a Gesù Eucaristia”, chiamano alla preghiera in comunione con il loro silenzio orante.
Un invito per tutti desiderabile e privilegiato, al fine di poter stare più vicini a Dio attraverso il riverbero della loro Adorazione, nel cogliere il fraterno messaggio di compartecipazione spirituale.
“Solo contemplando il grande mistero del Sacramento della nostra salvezza, ricordano le clarisse, possiamo raggiungere la piena consapevolezza dell’amore di Dio che, incarnatosi nel Figlio, venne ad abitare in mezzo a noi per restare nei nostri tabernacoli fino alla consumazione dei secoli”.
Davanti a questa Presenza, che richiama tutti i battezzati al dovere dell’adorazione contemplativa, le clarisse ricordano che come claustrali presentano incessantemente al mistico Sposo le necessità dell’intera umanità .
“L’Eucaristia, reale Corpo di Cristo, profeticamente prefigurata dalla manna mandata nel deserto, alimento che sosteneva la speranza di quanti anelavano alla terra promessa, da duemila anni, sotto i segni del pane e del vino, accompagna, alimenta e rinvigorisce il popolo di Dio, Chiesa in cammino verso la parusia, la venuta di Gesù sulla terra”.
Stralci di preghiere delle clarisse davanti a Gesù Eucarestia:
Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.
Dio onnipotente, santissimo, altissimo e sommo Iddio, ogni bene, sommo bene, fa che noi ti rendiamo ogni lode, ogni gloria, ogni grazia, ogni onore, ogni benedizione e tutto il nostro bene. Amen.
Questa sera, a conclusione della giornata di preghiere, desideriamo comunitariamente contemplare Gesù presente nel Santissimo Sacramento e vogliamo farlo con gli occhi e la disponibilità di san Francesco e di santa Chiara, perché anche la nostra vita, trasformata in perenne liturgia di lode, rifletta la luce della Pasqua di Cristo, nascosta anche nel corpo e nel sangue dei fratelli.
Adoriamo, offrendo i nostri corpi come sacrificio vivente, santo, gradito a Dio, affinché la nostra epoca sfigurata da tante prove e lacerazioni, ritorni ad avvicinarsi a Cristo Gesù, unico Salvatore.
Maria, donna eucaristica, modello di vita credente, ci ottenga un cuore silenzioso, raccolto, in ascolto della preghiera, della Parola e dei nostri santi.
Con San Francesco e santa Chiara, adoriamo il Santissimo corpo e sangue vivo e vero di Cristo che vuole rimanere tra noi; la sua presenza è segno chiaro del suo amore. Il sacramento eucaristico è la testimonianza di tale dedizione di Dio per gli uomini, il sacramento del suo amore presente, oggi nella nostra vita. «Lui è qui come il primo giorno”.
O Signore accresci, per il dono della tua presenza eucaristica, amata e adorata dal serafico padre san Francesco e da santa Chiara, la nostra confidenza in te, unico nostro Signore e Salvatore.
La forza dell’amore aveva reso Francesco fratello di tutte le altre creature; non è quindi meraviglia se la carità di Cristo lo rendeva ancora più fratello di quanti sono insigniti della immagine del Creatore. Diceva infatti che niente è più importante della salvezza delle anime, e lo provava molto spesso col fatto che l’Unigenito di Dio si è degnato di essere appeso alla croce per le anime.
Da qui derivava il suo impegno nella preghiera, il suo trasferirsi da un luogo all’altro per predicare, la sua grande preoccupazione di dare buon esempio. Non si riteneva amico di Cristo, se non amava le anime che Egli ha amato. Amen
Redazione