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Il cardinale Zen (Vescovo emerito di Hong Cong) candidato al Nobel per la Pace
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Tra i sei abitanti di Hong Kong nominati per il Premio Nobel per la Pace come riconoscimento per il loro attivismo nel campo dei diritti umani, c’è anche il Cardinale Joseph Zen Ze-kiun. A proporre il gruppo per il prestigioso riconoscimento sono stati i sei membri del Congresso USA, “perché sono ardenti difensori dell’autonomia di Hong Kong, dei diritti umani e dello stato di diritto”.
Il Cardinale, arrestato lo scorso anno dalle autorità di Hong Kong per “interferenze straniere”, è stato messo in carcere, dove sta scontando un processo a Hong Kong, a causa del suo ruolo a sostegno di un fondo destinato ad aiutare le spese legali di quanti erano stati arrestati nelle proteste di Hong Kong.
Lo scorso gennaio, con un permesso speciale, aveva potuto lasciare la custodia e giungere a Roma per partecipare ai funerali di Benedetto XVI, Papa che aveva amato al punto di mescolarsi tra la folla di Castel Gandolfo il 28 febbraio 2013 per salutarlo nell’ultimo giorno di pontificato.
In quei giorni, il Cardinale Zen era stato anche ricevuto da Papa Francesco, una svolta inattesa nei rapporti tra i due, considerando che il Papa non lo aveva incontrato quando il Cardinale arrivò a Roma nel 2020 per cercare di scongiurare il rinnovo dell’accordo con la Cina per la nomina dei vescovi.
Zen è stato nominato insieme ad altri cittadini di Hong Kong, tutti attivisti: l’editore di giornali Jimmy Lai, l’attivista democratico Joshua Wong, Tonyee Chow Hang-tung (avvocato perseguitato per aver commemorato il massacro di Piazza Tienanmen), il giornalista Gywneth Ho Kwai-Lam e il sindacalista Cheuk-yang.
La nomina arriva da un gruppo bipartisan del Congresso degli Stati Uniti, uno degli organismi al mondo cui è concesso fare nomine per il Premio Nobel, secondo gli Statuti del Premio Nobel.
Redazione da Ag di inf.