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Caso Orlandi, maldicenze su Wojtyla, Papa Francesco: “illazioni offensive e infondate”
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A conclusione della recita del Regina Caeli, Papa Francesco ha difeso il predecessore san Giovanni Paolo II, la cui figura negli ultimi giorni è stata al centro di accuse infamanti legate al caso Orlandi, mosse sulla base di anonimi “si dice”, senza testimonianze o indizi. Accuse che il Pontefice ha rigettato, stigmatizzandole in modo incisivo e perentorio. (Vatican News)
Dopo aver salutato i gruppi della Divina Misericordia presenti in piazza San Pietro, Francesco ha aggiunto: “Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di san Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate”.
La presidenza della Conferenza episcopale italiana, in un apposito comunicato, si unisce alle parole di Francesco al termine del Regina Caeli, condividendo il pensiero che i recenti attacchi contro Papa Wojtyla sono esattamente “illazioni offensive e infondate”.
Nel testo, ricordando la Domenica della Divina Misericordia, istituita nel 2000 da san Giovanni Paolo II, si ricordano le sue parole: “Il messaggio della Divina Misericordia è così, implicitamente, anche un messaggio sul valore di ogni uomo. Ogni persona è preziosa agli occhi di Dio, per ciascuno Cristo ha dato la sua vita, a tutti il Padre fa dono del suo Spirito e offre l’accesso alla sua intimità”.
L’arcivescovo emerito di Cracovia, il cardinale Stanislaw Dziwisz, per quarant’anni segretario di Wojtyla, interviene sulle recenti dichiarazioni di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela cittadina vaticana scomparsa nel 1983, circa presunti comportamenti inopportuni del Papa polacco.
Sono “Ignobili insinuazioni”, “accuse farneticanti”, “irrealistiche” e “risibili”, dichiara Il cardinale intervenendo in difesa di San Giovanni Paolo II, il Papa che ha servito per oltre quarant’anni come segretario particolare, dopo le asserzioni del fratello di Emanuela Orlandi, su presunti comportamenti inopportuni da parte del Pontefice polacco.
Il porporato auspica che l’“angosciante vicenda” si affranchi da “depistaggi, mitomanie e sciacallaggi” e che “l’Italia saprà con il suo sistema giuridico vigilare sul diritto alla buona fama di chi non c’è più”.
Redazione da s. di inf.