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Morto Silvio Berlusconi: protagonista nella vita pubblica italiana e politico combattivo
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È deceduto stamattina Silvio Berlusconi. Era ricoverato da qualche giorno all’ospedale San Raffaele di Milano per accertamenti programmati riguardanti la sua “patologia ematologica” da cui era affetto da tempo. Fondatore e leader di Forza Italia, tre volte presidente del Consiglio dei ministri, avrebbe compiuto 87 anni alla fine di settembre. Impresario edile, nel 1975 ha costituito la società finanziaria Fininvest e nel 1993 la società di produzione Mediaset. Nel febbraio 1986 acquisisce il Milan, club calcistico di cui è stato presidente dal 24 marzo 1986 al 13 aprile 2017.
Sul fronte politico, è del gennaio 1994 la sua “discesa in campo”, annunciata con un videomessaggio registrato che si apre con “L’Italia è il Paese che amo”. Alle successive elezioni, nel marzo 1994, il Cavaliere si afferma con Forza Italia e guida la sua prima esperienza al governo, sostenuto da una coalizione con Lega Nord e Alleanza Nazionale, per alcuni mesi, fino a fine anno.
La scomparsa di Silvio Berlusconi, da italiani e a prescindere dalle idee politiche, non può non far sentire spontanea, umana e cristiana partecipazione al dispiacere per il vuoto lasciato da un personaggio di grande importanza, umanità e ampiezza di vedute qual era, che lascia un segno indelebile da protagonista nella vita pubblica e politica italiana, e non solo. In particolar modo come fondatore della televisione privata in Italia con un’impresa in grado di fare concorrenza alla Rai.
Uomo eccezionale per genialità, capacità imprenditoriale, fantasia creativa, abilità comunicativa, sintesi e incisività di pensiero e operosità, che si dichiarava credente di fede cattolica. E’ stato uno statista deciso, combattivo e irriducibile che ha inciso come pochi nel dare una svolta storica alla politica degli ultimi decenni nel nostro Paese, attraverso un generoso contributo di coraggio e impegno costante in difesa della libertà e della democrazia, di notevole portata.
Protagonista lo è stato in campo politico, afferma lo storico e politologo Paolo Pombeni, per aver intuito che c’era lo spazio per poter fondare un partito dal nulla. “Fino alla nascita di Forza Italia tutto sommato si pensava che si potesse al massimo dare vita a qualche partitello minoritario, mentre invece Berlusconi ha fondato un soggetto politico che si è rivelato cruciale nelle dinamiche del sistema politico italiano. Poi è stato un presidente del Consiglio e un capo dell’opposizione di indubbio peso. Ci vorrà tempo per valutare nel merito quel che ha compiuto in questi ruoli, i sottolinea Pombeni, di sicuro ha reso visibile l’importanza della personalità di spicco in politica e ha costretto la sinistra e le altre forze a rincorrerlo su questo stesso terreno”.
Di Redazione