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MESSINA – Si rinnova l’Offerta del “cero votivo” della Città a Santa Eustochia
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Si rinnova anche quest’anno la tradizionale offerta del “cero votivo” a S. Eustochia Smeralda, che i messinesi si accingono ad offrire, martedì 22 agosto, con inizio alle 18,30, nel giorno dedicato all’ostensione del suo corpo incorrotto. Un’antica cerimonia in cui storia, tradizione e identità culturale e religiosa si fondono nella celebrazione di una ricorrenza, che si perpetua fedelmente quale testimonianza di fede e devozione, nel corso della quale i messinesi, compiendo anche “l’atto di affidamento” alla Santa, dichiarano di rinnovare i loro voti seguendo l’esempio dei loro “Padri”.
Il rito è ormai, per la città, un appuntamento inderogabile, in osservanza all’antico decreto del 2 luglio 1777, emanato dal Senato messinese, che, ogni 22 agosto, disponeva di rendere omaggio alla Santa visitando il sacro tempio a lei dedicato e offrendo “38 libbre di cera lavorate”.
La funzione religiosa si svolgerà ancora nella chiesa di San Francesco all’Immacolata, in Viale Boccetta martedì 22 agosto, alle ore 18,30, con la solenne celebrazione eucaristica presieduta da frà Antonino Catalfamo, Ministro Provinciale OFM. Nel corso della cerimonia religiosa avverrà l’offerta del cero votivo e l’Atto di affidamento della Città a Santa Eustochia. Nella stessa giornata si terranno le seguenti funzioni liturgiche: ore 8,30 celebrazione eucaristica presieduta da mons. Pietro Aliquò; alle ore 10,30 celebrazione eucaristica presieduta da don Gianfranco Centorrino.
L’offerta del cero votivo a S. Eustochia, nel giorno dedicato all’ostensione del Suo corpo incorrotto non può non richiamare, allo stesso tempo, l’importante avvenimento della canonizzazione della nostra grande santa concittadina, clarissa del monastero di Montevergine, avvenuta l’11 giugno 1988. Un fatto storico che fa rievocare la grande gioia di quel momento eccezionale per la Chiesa messinese e tutta la città, che ha visto Giovanni Paolo II venire apposta a Messina per proclamare santa la Beata Eustochia: proclamazione che per la prima volta un pontefice si è compiaciuto di compiere fuori dal Vaticano.
Redazione