S. Giovanni Bosco: il santo dell’intelligente carità operativa a favore della gioventù

Redazione1
di Redazione1 Gennaio 29, 2025 01:32

S. Giovanni Bosco: il santo dell’intelligente carità operativa a favore della gioventù

Giovanni Bosco nacque in una famiglia contadina ai Becchi, una frazione di Castelnuovo d’Asti (ora Castelnuovo Don Bosco) il 16 agosto 1815. Il padre, Francesco, che aveva sposato in seconde nozze Margherita Occhiena, morì quando lui aveva due anni e in casa non mancarono certo tante difficoltà. Già da giovane età, il futuro santo sapeva che Dio lo chiamava a servire i giovani. Quando aveva solo nove anni, fu ispirato da un sogno che gli svelò la missione a cui lo chiamava il Signore: si trovò in mezzo a dei ragazzi che bestemmiavano, urlavano e litigavano e mentre lui si avventava contro di loro per farli desistere, quando vide davanti a sé un uomo dal volto luminosissimo che gli si presentò dicendo: «Io sono il Figlio di Colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno» e aggiunse: «Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a fare loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù».

Da quel sogno seppe che il suo destino era il sacerdozio e che si sarebbe dedicato ad aiutare i giovani poveri  e sbandati a realizzare i loro sogni. Già allora Giovanni la domenica, dopo i Vespri, riuniva i suoi coetanei sul prato davanti a casa intrattenendoli con giochi vari e acrobazie sorprendenti che aveva imparato dai saltimbanchi delle fiere, poi ripeteva loro la predica che aveva ascoltato in chiesa e che, essendo dotato di una memoria eccezionale, ricordava perfettamente.

Il 25 ottobre 1835, a vent’anni, entrò nel seminario di Chieri rimanendovi sei anni, e il 5 giugno 1841 era ordinato sacerdote. Subito dopo, su consiglio di san Giuseppe Cafasso, passò al Convitto Ecclesiastico di Torino per perfezionarsi in teologia morale e prepararsi al ministero. Al fine di dare risposta alla chiamata di Dio, scese immediatamente in strada per dedicarsi ad aiutare e salvare i giovani. Iniziò a lavorare con gli orfani che vagavano per le strade di Torino e anche con i giovani in cerca di rifugio. Con il crescente numero di bambini, decise di aprire un luogo di accoglienza dove sua madre lo avrebbe aiutato e sarebbe stata conosciuta come Mamma Margherita per la sua tenerezza e amore per i giovani.

L’8 dicembre 1844 inaugura nella periferia di Torino “l’Oratorio” dedicato a S. Francesco di Sales, allo scopo di radunare ogni domenica e durante le feste i ragazzi che incontrava nelle strade e nei cantieri della città. Nasceva così l’opera “salesiana”. Giovanni, oltre a nutrire gli orfani che accoglieva, li istruiva e insegnava loro a leggere e scrivere e li aiutava a trovare un lavoro stabile.

Alcuni anni dopo, nel 1859, Don Bosco fondò la Congregazione Salesiana. In seguito, insieme a Maria Mazzarello, ha co-fondato la Comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l’educazione della gioventù femminile. Nel 1868 era stata consacrata a Valdocco la basilica di Maria Ausiliatrice, frutto delle grazie straordinarie della Madonna e della devozione che il santo le dedicava.  Nel 1875 avrebbe inviato missionari in varie parti del mondo, con l’incarico di lavorare per i poveri, i giovani e creare una società più equa e cristiana.

Giovanni Bosco dedicherà totalmente la sua vita ai giovani, scrivendo molti libri, promuovendo la creazione di seminari, scuole, oratori e proponendo un nuovo sistema educativo: il Sistema preventivo. Questo sistema riassume la sua filosofia educativa basata sul principio che era impossibile educare un giovane attraverso la ragione senza qualcuno che lo amasse e capisse i suoi problemi aiutandolo a risolverli. Questo sistema è ora conosciuto in tutto il mondo come Sistema Preventivo ed è praticato da molti istituti, scuole e istituti di istruzione superiore.

La storiografia inserisce Don Bosco nella categoria dei santi educatori e dei santi “sociali”, per l’intelligente e industriosa carità a favore della gioventù povera e abbandonata delle periferie di Torino; e per l’efficacia e l’adattabilità del suo sistema educativo che ha avuto diffusione mondiale. I salesiani di Don Bosco, ormai da tanti anni, servono i giovani di tutto il mondo, indipendentemente dalle differenze religiose o dalle disuguaglianze social. I loro valori e insegnamenti sono presenti in 4.000 scuole, istituti tecnici e centri giovanili di 133 Paesi.

Per l’instancabile attività apostolica di Don Bosco, per il successo della sua opera e della sua efficacia come comunicatore, è stato considerato un santo dei tempi moderni, il modello di un nuovo tipo di sacerdote, una delle icone più significative dell’operosità cattolica dell’Ottocento. E’ Il santo della carità operativa. I contemporanei lo videro prevalentemente in questa luce, esaltandone «l’opera cristiana e civilizzatrice».

Morì il 31 gennaio 1888. Fu beatificato da Pio XI nel 1929 e da lui canonizzato il giorno di Pasqua (1° aprile) del 1934. Giovanni Paolo II lo definì «Padre e maestro della gioventù» per la sua pedagogia, sintetizzabile nel “sistema preventivo”, che si basa su tre pilastri: religione, ragione e amorevolezza”.

 

 

 

 

Redazione da s. di inf.

 

 

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