MESSINA – Santa Eustochia Smeralda ci indica qual è la vera identità dei cristiani
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Celebrato solennemante il 532° “Dies Natalis” di Santa Eustichia Smeralda, alla presenza del nuovo Arivescovo, mons. Giovanni Accolla, alla sua prima apparizione ufficiale in pubblico dopo quella dell’insediamento del 7 gennaio.
“Il cuore della spiritualità di Santa Eustochia è l’amore per il Crocifisso; cui l’umile clarissa messinese ha affidato tutta se stessa. In tal modo ella ci fa imparare cosa significa possedere la bellezza interiore e il grande dono di essere veri discepoli del Signore. Il messaggio centrale del Cristianesimo, infatti, è quello della Croce, da cui ci proviene l’invito a fare una scelta di vita radicale senza compromessi”.
Così, il nuovo Arcivescovo – nella sua omelia proferita durante la solenne celebrazione del 532° Dies Natalis della grande mistica francescana – con parole chiare e toni decisi, va subito dritto al nocciolo della questione: la responsabilità di essere tutti persone conformi alla vera identità cristiana. “Perché” – ha sottolineato mons. Giovanni Accolla – “la Chiesa, di cui facciamo parte, nasce ai piedi della Croce; per cui quando si dimentica questa realtà su cui si fonda la nostra fede, si diventa paladini dei propri diritti, dei propri interessi, profitti ed egoismi”.
Continuando nel suo discorso denso di richiami evangelici, il Presule ha messo poi in evidenza come Santa Eustochia, nel seguire totalmente la Croce di Gesù, ci insegna anche che la fede che professiamo, quali cattolici responsabili nel mondo di oggi, significa soprattutto essere pronti ad esercitare concretamente l’amore e il sacrificio: fattori basilari che stanno al centro delle esigenze di comunità familiari e sociali. A tal proposito, mons. Accolla ha richiamato a riflettere seriamente sull’importanza che ha l’atteggiamento donativo dei cattolici, perché si sappia andare oltre i “percorsi di comodo” e vivere nel concreto la fede “oltre i doveri di culto” e le “occasioni sporadiche”.
Ha poi ricordato che “non occorrono tanto predicatori”, né verbosità intellettualistiche, quanto invece il “linguaggio” fattivo della testimonianza quotidiana di fedeltà, amore e solidarietà verso il prossimo. E ai sindaci della città metropolitana che hanno portato l’olio per la lampada votiva, mons. Accolla si è così rivolto: “voi amministratori dovete consumarvi per la vostra gente come l’olio che avete donato, così come i cittadini devono farlo per le loro comunità”.
Alla solenne celebrazione eucaristica nella chiesa di Montevergine, che ha visto la prima partecipazione ufficiale di mons. Accolla ad un rito pubblico, dopo quella di insediamento del 7 gennaio in Cattedrale, erano presenti numerosissimi fedeli, gli Ordini gerosolimitani di Malta e del Santo Sepolcro, Arciconfraternite, Confraternite e Associazioni ecclesiali. La celebrazione liturgica, animata dalla corale “Eugenio Arena” e diretta da Giulio Arena, ha avuto un momento significativo e suggestivo, all’atto dell’offerta dell’olio benedetto per la lampada votiva da parte dei comuni di Antillo, Casalvecchio Siculo, Forza D’Agrò, Limina, Roccafiorita, S. Alessio Siculo, S. Teresa di Riva, Savoca; quindi l’accensione della lampada votiva e l’atto di affidamento dei comuni della città metropolitana a Santa Eustochia Smeralda.
Domenica mattina, 22 gennaio, nella chiesa di Montevergine, le commemorazioni liturgiche per il Dies Natalis della clarissa messinese si sono concluse con una celebrazione Eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo mons. Giovanni Accolla, animata dal coro S. Maria dei Miracoli diretto da Giacomo Arena. Durante la funzione liturgica la Confcommercio ha reso omaggio a S. Eustochia, patrona dell’Unione generale dei commercianti di Messina; il presidente provinciale di Confcommercio, Carmelo Picciotto, ha rinnovato l’atto di affidamento della categoria, offrendo il “cero votivo”, quale espressione di fede, devozione e gratitudine alla Santa.
A.M.