MESSINA – Fede, devozione e arte nelle immaginette
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Le immaginette sacre sempre più rivalutate per il loro valore religioso-culturale, ma anche per i tanti pezzi di raffinata fattura artistica, e per l’interesse di collezionisti e antiquari .
Sono un patrimonio di piccole e artistiche iconografie lungamente scartate dagli esteti, che non attribuivano alle
immaginette sacre le qualità comunemente accordate alle opere d’arte. Venivano considerate appartenenti a
categorie di valore artistico minore che non meritava menzione; destinate piuttosto a rimanere nel chiuso di un portafoglio, di un taschino, oppure tra le pagine di un libro di preghiere, in un cassetto o un album di ricordi.
Ma le raffigurazioni offerte dai cosiddetti “santini”, capaci di rappresentare anche, e soprattutto, un richiamo immediato, bello e poetico del Divino, negli ultimi anni sonostate rivalutate e divenute oggetto di notevole interesse: da collezione con album appositi, nei mercatini dedicati ad hoc, per i pezzi rari di antiquariato e di raffinata fattura artistica, assai ricercati. Inoltre “Lo stileLiberty, che abbellisce con la sua linea sinuosa, mobile, a spirale, la grafica religiosa di gran parte di esse, contribuisce a ottenere effetti estetici molto gradevoli”.
Le immaginette sacre, oltre a farci riflettere sul tema della devozione popolare, suscitano anche la memoria riflessiva personale, richiamando ricordi importanti e commoventi, attraverso immagini che parlano di parlano di amore, santità, devozione, ringraziamento, anniversari, luoghi ed eventi straordinari. E bisogna anche pensare che queste stampe sono state, e possono ancora essere, un sostegno per la fede e uno stimolo alla preghiera e al rapporto personale con Dio.
C’è chi sostiene che “le immaginette sacre hanno avuto anche il compito di mantenere il credente nella fede e, in
quanto figure evocatrici in grado di sostenere il ruolo di mediatrici della fede, ne sono state efficaci divulgatrici”. Specialmente per la popolarità raggiunta negli ultimi anni dell’800 e nei primi del ‘900 dalla cromolitografia, per cui i “santini” acquistano ulteriore diffusione fra gli strati popolari, essendo destinati anche a supplire l’impossibilità di tanti nel poter accedere ai testi sacri per carenze culturali. Pertanto a questo tipo di iconografie viene accreditato in qualche modo il merito di aver interpretato l’evoluzione storica della Chiesa, rappresentando preziosi documenti che contribuiscono a diffondere devozione, bellezza e conoscenza dei fondamenti della fede”.
La Chiesa cattolica, nell’800, avendo capito la forza che aveva il fascino delle immagini, si è fatta promotrice e divulgatrice dell’immagine sacra, amore, santità, devozione, ringraziamento, anniversari, luoghi ed eventi straordinari. E bisogna anche pensare che queste stampe sono state, e possono ancora essere, un sostegno per la fede
eunostimolo alla preghiera e al rapporto personale con Dio. La costruzione delle immaginette può essere realizzata in diversi modi: fra le tecniche più usate ci sono litografia, cromolitografia, siderografia, oleografia. Da tener presente che con l’osservazione attenta delle varie produzione si possono apprezzare parecchi pezzi che, per l’abilità, la precisione e la ricchezza di decorazioni con cui sono stati prodotti, appaiono opere di artistica bellezza, affascinanti e di grande pregio. Presenteremo, a piccoli gruppi, una serie di queste produzioni devozionali la maggior parte delle quali appartiene ad una collezione privata, cercando di selezionare le migliori per farle conoscere meglio e quindi apprezzare.
Il collezionista
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