CENTRAFICA – Un centro per la cura dei bambini traumatizzati dalla guerra, sostenuto dalla Cei con i fondi 8Xmille
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Il meritevole sostegno da parte della Cei ad un centro di terapia psicosociale e igiene mentale sorto a Bangui per aiutare i tanti bambini sofferenti per i traumi riportati a seguito degli orrori della guerra.
La costruzione di un centro di cura psicosociale e igiene mentale a Bangui, in Repubblica Centrafricana, rivolto ai bambini e agli adolescenti traumatizzati da decenni di conflitti e guerre, è uno dei progetti sostenuti con i fondi dell’8xmille approvati dal Comitato Cei per gli interventi caritativi a favore del terzo mondo.
Il progetto ha lo scopo di alleviare nei più giovani le sofferenze derivate dal fatto che per diversi decenni il Paese ha vissuto un susseguirsi di conflitti militari e politici che hanno causato perdite di vite umane, distruzioni, violenze sessuali sulle donne, bambini arruolati. Una situazione non ancora del tutto superata che provoca nel Paese spostamenti migratori massicci verso la capitale Bangui.
I traumi di questi bambini sono provocati da diverse cause: aver sentito per un periodo prolungato nel tempo la detonazione di armi; visto direttamente casi di torture, la morte di un parente o di un vicino, rapimenti, case incendiate, casi di violenze sessuali; aver subito sulla propria pelle ferite e traumi fisici, essere stati obbligati a migrare in campi profughi, aver utilizzato armi, essere divenuti dei criminali.
Per questo, l’arcivescovo di Bangui, il cardinale Dieudonné Nzapalainga, ha scelto la Congregazione dei Fratelli della Carità che, con Fracarita, ha sviluppato nel campo della cura mentale una lunga esperienza aprendo centri in tutto il mondo; in Africa hanno centri in Congo, Ruanda e Repubblica Centrafricana.
Il Centro di ascolto psicosociale e cura di sanità mentale sarà costruito nell’arcidiocesi di Bangui, precisamente nella sotto-prefettura di Bimbo, a 9 chilometri dalla città e a circa 100 metri dalla parrocchia Sant’Antonio da Padova. Sarà la prima struttura di questo genere in tutto il Paese e si rivolgerà, in particolare, agli adolescenti e ai bambini. Vi lavoreranno stabilmente 14 persone e 15 volontari offrendo servizi di cura ambulatoriale, incontri di sensibilizzazione, visite a domicilio, sedute di psico-educazione e terapie.
Redazione, da Agenzia di informazione