ROMA – Celebrazioni per La Ricorrenza Del 150° anniversario della nascita dell’Azione Cattolica Italiana
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Per l’importante commemorazione che si svolgerà in Piazza San Pietro, domenica 30 aprile 2017, sarà Papa Francesco a dare inizio alle celebrazioni per i 150 anni compiuti dall’Azione cattolica Italiana. L’importante evento ha per titolo #AC150 Futuro Presente: uno slogan con cui l’autore, Francesco Sportelli, ha inteso richiamare l’attenzione su quel che l’Associazione è oggi diventata, al fine di poter riflettere su quanto di importante è stato compiuto, grazie a un così lungo e glorioso passato, e quindi aver modo di proiettare nel futuro prospettive ancora migliori, più grandi e più impegnative per tutti.
Per una così straordinaria occasione, è stato preparato un inno che vuol essere un accattivante modo di rappresentare, in sintesi, emozioni e ricordi degli eventi più importanti che hanno costellato il proficuo cammino dell‘Associazione.
Le cui origini risalgono al settembre 1867, quando due giovani universitari, Mario Fani, viterbese, e Giovanni Acquaderni, da Castel San Pietro dell’Emilia, fondano a Bologna la Società della Gioventù Cattolica Italiana. Il motto che sintetizza le caratteristiche cui si ispira il loro impegno apostolico: «Preghiera, Azione, Sacrificio» sta ad indicare la fedeltà a quattro principi fondamentali: la devozione alla Santa Sede, lo studio della religione, la testimonianza di una vita cristiana, l’esercizio della carità.
Nel giro di pochi anni, l’associazione cresce rapidamente e si diffonde nelle parrocchie di tutta Italia. In principio conserva una divisione tra sessione maschile e femminile, modificata negli anni successivi. La costituzione dell’associazione viene approvata il 2 maggio 1868 da papa Pio IX. L’11 giugno 1905 Pio X promuove la nascita di una nuova organizzazione laicale cattolica che prende il nome di Azione Cattolica.
L’organizzazione, nel 1923, viene costituita in 4 sezioni: Federazione Italiana Uomini Cattolici, Società Gioventù Cattolica italiana, Federazione Universitari Cattolici Italiani, Unione Femminile Cattolica Italiana.
Ora, guardando indietro nel tempo, consapevoli che le memorie del passato sono utili a rafforzare identità e convinzioni in ciò che è stato vissuto con fede fattivamente, non si può non fare memoria di momenti significativi della storia dell’Azione Cattolica, vissuti felicemente a Messina. Sono tesori di esperienze che fanno trarre motivi di orgogliosa appartenenza; ricordi che rimangono custoditi nel cuore e nella mente, giovando ad approfondire e rafforzare la fede nel presente e dare slancio alle prospettive del futuro.
Rifacendoci al tempo degli anni cinquanta-sessanta, c’è da ricordare innanzitutto che la Giac (Gioventù Italiana di Azione Cattolica) messinese, in linea con l’andamento in campo nazionale, attraversò un momento davvero felice. Erano anni di intensa attività – esisteva un gran numero di iscritti, assai operosi, in molte associazioni
cittadine e in tutta la Diocesi: in Campo nazionale erano circa 3,5 milioni – da cui scaturirono molti e fruttuosi risultati
in quell’opera di “formazione cristiana delle coscienze”, che rimangono indelebili nella memoria di chi ha vissuto quel periodo con diretta partecipazione. In seguito, l’AC sceglie di fare proprie le istanze proposte dal Concilio Vaticano II: il mandato della missionarietà dei laici e, per la prima volta, si parla dell’AC come scuola di formazione per un laicato responsabile che fa proprio il fine apostolico della Chiesa. Nel 1969 l’AC si dà un nuovo statuto con il quale la vita associativa è organizzata attorno a due settori, giovani e adulti; viene anche ribadita
la necessità che l’associazione si metta a servizio della Chiesa locale e viene inaugurato un modo nuovo di fare catechesi.
Tra i preziosi ricordi che giovano a riconoscersi nell’identità cristiana, sviluppata e rafforzata mediante l’esperienza messinese, vissuta nelle file dell’AC, c’è anche quello di tanti formidabili compagni di viaggio, che in quel cammino di formazione e maturazione della fede, vissuto sia nelle parrocchie che come dirigenti diocesani, sono stati esempi edificanti di generosità e operosità. Tra coloro che ci è stato dato di conoscere e apprezzare in modo particolare, e che hanno fatto si che la Giac messinese avesse uno slancio di vitalità tanto fecondo di risultati, spiccano le figure di Ugo Bianco, Nino Abate, Emanuele Gerardi, Nino Garofalo Eugenio Arena, Felice
Faraone, Nino Minissale, Aldo Bottari, Franco De Leo, Cosimo Giacobbe e altri, tanti da non poterli qui menzionare tutti.
Fra le tante opere realizzate in quella felice stagione, tanto fruttuosa di intensa attività apostolica, merita una menzione speciale l’istituzione della sessione speciale di studio della cultura religiosa, denominata “Settimana teologica”. Una realizzazione di grande spicco, originale ed efficace, aperta a tutti, che ebbe subito successo diventando ben presto un appuntamento culturale e religioso di grande notorietà non solo cittadina ma anche nazionale. Attività che ancora oggi rimane viva e seguita.
A.Majolino