MESSINA – Presentato al Monte di Pietà il Progetto turistico religioso “Itinerari Mariani: tra fede, cultura, arte e tradizioni”
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Il prezioso patrimonio culturale che conferisce a Messina un’identità segnata da una forte componente spirituale, denso di tante memorie storiche, tradizioni, luoghi sacri, Santuari, e una particolare Devozione Mariana, costituisce certamente una premessa di grande potenzialità per trarre validi fattori di valorizzazione e rilancio di questa città. Una di queste possibilità (da noi sempre sostenuta), tanto congeniale, fra l’altro, con la vocazione turistica di Messina, così dotata di bellezza paesaggistica, è quella di promuovere lo sviluppo del turismo religioso, una realtà che mostra di essere in costante ascesa.
Pertanto, è di ottimo auspicio il progetto Gratia Plena – finanziato dall’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, diramato con il bando culto&cultura – “che intende promuovere in chiave turistica, e mettere in rete, tutti i santuari e i luoghi di fede e di arte nonché le tradizioni che legano il territorio dell’Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela alla devozione alla Santa Madre di Gesù”.
Il progetto – patrocinato dal Mibact e dalla Città Metropolitana di Messina, in collaborazione con l’Università, l’Arcidiocesi, le associazioni Bios e guide turistiche messinesi – è stato presentato sabato scorso al Monte di Pietà durante il convegno “Itinerari mariani: tra fede, cultura, arte e tradizioni, organizzato dal consorzio Messina Tourism Boureau, presieduto da Gaetano Majolino, con Tao Scs (servizi per la cultura e lo spettacolo) di Giuseppe Ministeri.
Nell’intervento di apertura, il commissario straordinario Filippo Romano, ha tenuto a precisare che lo stato ha l’obbligo di intervenire nello svolgimento di progetti di turismo religioso come questo, se collegati con territori caratterizzati da forti simbolismi identitari. Ha Sottolineato inoltre che questo tipo di progetti, a costo zero grazie ai fondi comunitari, permettono di esportare con profitto le specificità che contraddistinguono un dato territorio.
Nel suo elegante escursus espositivo, mons. Cesare Di Pietro, rettore del Seminario arcivescovile, ha ricordato, con ricchezza e coloritura di particolari interessanti, la profonda devozione mariana che caratterizza Messina. Ha passato in rassegna fatti storici, tradizioni e antiche testimonianze, mettendo in evidenza la particolare disposizione territoriale dei più importanti Santuari mariani che fanno da corona alla città. Al cui centro domina la sontuosa Cattedrale, intitolata a Santa Maria Assunta, ma la cui principale attività devozionale è dedicata alla Madonna della Lettera, quale Protettrice di Messina, riconosciuta tale in tante altre città, anche fuori del nostre Paese. Ora, “questa antica tradizione della Madonna della Lettera” – ha continuato don Cesare – “al di là della storicità della vicenda e dell’autenticità dello scritto, ci consegna un tratto identitario della nostra storia ecclesiale e civile da non trascurare, che attiene a quelle profonde radici cristiane e mariane su cui si saldano alcuni dei valori più nobili della nostra messinesità, di cui ci dobbiamo riappropriare”.
Padre Mario Magro, rettore del Santuario di S. Antonio e presidente del Collegamento nazionale dei Santuari, ha sottolineato l’importanza che hanno i luoghi segnati da santità, in un periodo in cui si riscontra crisi di fede, per far si che tante persone abbiano modo di attingere ai valori del sacro, attraverso un’esperienza che giova a soddisfare un’esigenza di religiosità autentica, unitamente al recupero del senso di identità di siti che hanno un significativo valore storico, artistico e culturale. Per cui, secondo padre Mario, i luoghi di particolare valore spirituale come i Santuari, rappresentano ancora dei punti di riferimento importanti non solo per il significato religioso che rappresentano ma anche per il fatto di essere dei centri di autentica civiltà.
Sull’importanza dell’identità di fede che deve legare tra loro luoghi, storia, tradizioni e arte, si è soffermato don Giuseppe Cassaro, preside dell’Istituto Teologico S. Tommaso, secondo cui deve esserci coerenza tra le proposte degli operatori turistici e le finalità spirituali delle esperienze che vengono richieste, tenendo conto che deve essere sempre adeguatamente curata la conoscenza del patrimonio religioso da visitare.
A porgere il saluto dell’Arcivescovo, impedito a partecipare da impegni improrogabili, è stato don Sergio Siracusano, responsabile diocesano dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro. Don Sergio ha anche tenuto a sottolineare che per la realizzazione di un progetto importante e complesso come questo, è fondamentale saper fare rete tra i partner cooperatori in modo efficace, se si vogliono ottenere risultati proficui.
A Majolino