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VENEZUELA – Una “Tragedia umanitaria di dimensioni incalcolabili”, l’aiuto dai fondi Cei 8xmille della Chiesa e dalla fedele opera della Congregazione don Orione
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Tra miseria, siccità, carenza di cibo e medicine, sotto il giogo delle violenze repressive, sono soprattutto gli ultimi a pagare il più alto tributo di sofferenze. Adesso l’opposizione vota in un referendum cercando di impedire il peggio.
“Siamo di fronte a una tragedia umanitaria di dimensioni incalcolabili, se non cerchiamo di frenarla in tempo”, ammonisce padre José Paris Alonso, provinciale della Congregazione di don Orione per il Venezuela. La sua voce arriva dal profondo di un Paese alle prese con una crisi politica e sociale che sta mettendo la popolazione in ginocchio. Prosegue da oltre 80 giorni la protesta politica e fino ad oggi le manifestazioni hanno causato la morte di oltre 70 persone, assassinate con azioni repressive.
la situazione umanitaria è gravissima per la mancanza di medicine e beni di prima necessità. “Ho trascorso l’ultimo mese tra Caraballeda e Barquisimeto” – racconta padre José – per il cibo i prezzi sono inaccessibili alla popolazione, le razioni dei beni alimentari sono scarse e razionate e vengono distribuite in interminabili code. Mancano i farmaci”.
Grazie a Dio, È giunto fin qui l’aiuto dell’8xmille che la Chiesa italiana decide di devolvere per interventi caritativi a favore del Terzo mondo. Nell’ultima riunione del Comitato Cei che si è svolta il 23 e 24 giugno a Roma, sono stati approvati 115 progetti per un ammontare di 13.432.335 euro. I progetti che riceveranno i finanziamenti dell’8Xmille sono sparsi in tutto il mondo: 89 in Africa; 12 in America Latina; 13 in Asia; 1 in Medio Oriente. Nella lista dei Paesi, figura anche il “progetto” portato avanti da padre José in Venezuela.
L ’Opera don Orione è presente nella parrocchia Nostra Signora de la Candelaria di Caraballeda da circa 25 anni fedele al carisma che predilige gli ultimi degli ultimi. La città di Vargas fu colpita nel 1999 da devastanti inondazioni. Oggi la Regione vive una terribile siccità, che ha causato gravi disagi igienico-sanitari. “Ci sono stati momenti in cui nelle scuole centinaia di studenti erano senza acqua. Potete immaginare?”, racconta padre José. Il progetto sostenuto dalla Cei mira a migliorare con la costruzione di due pozzi le condizioni di accesso all’acqua potabile per la comunità di Caraballeda che fa capo alla parrocchia. Si stima che siano 7.000 le persone beneficiarie.
Intanto, l’opposizione venezuelana vota oggi in un referendum non ufficiale per aumentare la pressione contro il presidente Nicolas Maduro e il suo progetto per la creazione di un’Assemblea costituzionale, che secondo i suoi avversari trasformerà il paese in una dittatura, visto che avrebbe il potere di riscrivere la costituzione e sciogliere istituzioni statali.
Redazione, da Agenzia di informazione