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MESSINA – Solenne ordinazione di mons. Cesare Di Pietro vescovo ausiliare, da parte dell’arcivescovo Accolla con il cardinale Franco Montenegro
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Una solenne consacrazione di particolare significato, che contribuisce ad arricchire il già ricco patrimonio di personaggi di elevato valore spirituale e proficuo impegno apostolico che ci appartiene. Un contributo che rafforza la già forte componente di religiosità che caratterizza questa città, irrobustendone sensibilmente l’identità culturale e fornendo ai messinesi valide motivazioni di orgogliosa appartenenza.
E’ stato uno degli avvenimenti più importanti e significativi avvenuti quest’anno nella nostra città; di quelli che segnano momenti di grande valore spirituale nel cammino di avanzamento di una comunità, in grado di favorire passi di svolta propizi al rafforzamento dell’identità collettiva e culturale, nonchè al progresso del suo cammino, sia secondo il profilo religioso che sociale, e non solo.
Così, nel corso di un solenne e articolato rito celebrativo svolto in una cattedrale gremita di fedeli, accompagnato da padre Pelleriti, suo primo vice rettore al Seminario, e dal cerimoniere don Domenico Mirabile, mons. Cesare Di Pietro si è presentato al cospetto dell’arcivescovo mons. Giovanni Accolla, che mediante l’imposizione delle mani lo ha ordinato vescovo ausiliare. Il tutto nell’abbraccio caloroso, molto sentito – per primo quello affettuoso degli amatissimi genitori e dei familiari più intimi – da parte di tanti fedeli ed estimatori, presbiteri, religiosi, varie associazioni ecclesiali e laiche, autorità civili e militari, presente il neosindaco De Luca con l’assessore Alessandra Colafiore, e tanti vescovi venuti dalla Sicilia, dalla Calabria e anche dall’Istria.
La nomina a titolare di sede episcopale era stata emanata dal Pontefice il 28 agosto con grande gioia per la Chiesa messinese e la città
tutta. E adesso, nell’esaltante momento della sua consacrazione, rivolgendosi a tutti i suoi confratelli e ai concittadini, mons. Di Pietro, – con quello spirito di umile, aperta e sincera fraternità che lo ha sempre contraddistinto – ha chiesto di essere accompagnato e sostenuto nel ruolo impegnativo che si accinge a rivestire, dichiarando che “non potrebbe mai portarlo a compimento da solo”.
Questo il senso della preoccupazione episcopale, che Cesare Di Pietro ha inteso esprimere anche con la scelta del motto “Vigilate mecum”. E, naturalmente, la sua richiesta di sostegno spirituale non poteva non rivolgerla con una speciale e fervida invocazione ai santi messinesi (Eustochia, Annibale Maria, Placido, verso cui la sua devozione è stata sempre profondamente vissuta); invocazione rivolta anche a diversi altri personaggi di grande spiritualità in cammino verso la canonizzazione, fra cui diverse figure di vescovi ai quali si sente particolarmente legato.
Il solenne rito di ordinazione è stato presieduto dall’arcivescovo mons. Giovanni Accolla, affiancato dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo metropolita di Agrigento, da mons. Vittorio Mondello, arcivescovo emerito di Reggio Calabria, associati nel ruolo di consacranti; presente anche il cardinale Paolo Romeo. Ad animare la celebrazione è stata la corale S. Maria della Lettera, accompagnata all’organo da don Giovanni Lombardo e dallo stesso diretta insieme a Nazzareno Di Benedetto.
Particolarmente calorosa e incoraggiante l’esortazione che l’arcivescovo ha rivolto al neo vescovo ausiliare, “Vigila e veglia incoraggiando e consigliando i sacerdoti e assicurando loro affetto, misericordia e perdono; vigila e veglia con Maria sulla nostra Messina, sulla nostra Chiesa diocesana e sui nostri giovani per essere strumento della bontà e misericordia di Dio, e noi vigileremo e veglieremo con te”.
Dopo la lettura del mandato del Papa da parte del cancelliere Pietro Aliquò, il suggestivo rito di consacrazione si è snodato attraverso i vari passaggi che hanno segnato i momenti liturgici più significativi: la litania dei santi, l’imposizione delle mani da parte di tutti i vescovi presenti, il canto di ordinazione, l’imposizione dell’Evangelario sul capo; l’unzione con il crisma, e poi la consegna del libro dei Vangeli, dell’anello, della mitra e del pastorale.
A conclusione del rito di ordinazione, esprimendo intensi sentimenti di gioia e gratitudine
per il ministero affidatogli, definito una esperienza viva di comunione sia con il Santo Padre che con l’amato arcivescovo Giovanni, che lo ha voluto con se a sostegno del suo compito pastorale, il neo vescovo ausiliare, nel rivolgersi con animo devoto alla Vergine dell’Attesa e Veloce ascoltatrice, ha ringraziato di cuore i confratelli vescovi, i presbiteri, i seminaristi, le clarisse di Montevergine, religiosi e religiose e quanti altri verso cui si è sentito particolarmente legato. Poi ha espresso il desiderio di poter effondere, con la sua azione pastorale, “amore nelle frontiere marginali e nelle periferie esistenziali”; infine, Cesare Di Pietro, riflettendo su se stesso con profondo senso di umiltà e responsabilità, si è posto a confronto critico con le sua capacità di saper vegliare con costanza sul “gregge” affidatogli, chiedendosi: “riuscirò a non assopirmi come un Pastore sonnolento?”.
A. Majolino