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ALCAMO – Religiose contemplative di Sicilia, l’antico Monastero S. Chiara sede di una fiorente comunità di Clarisse
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Le religiose dedite alla preghiera e alla contemplazione, afferma Papa Francesco, sono come “fari e fiaccole” che guidano e accompagnano il cammino dell’umanità, un “dono inestimabile ed irrinunciabile” per la Chiesa. Ad esse, in un mondo che cerca Dio anche inconsapevolmente, è affidato il compito di “diventare interlocutori sapienti”, per “riconoscere le domande che Dio e l’umanità pongono”, ispirate alla necessità di intessere un dialogo con la società contemporanea.
In un periodo in cui nella Chiesa si rileva il fenomeno della crisi delle vocazioni religiose, noto da tempo, per cui ogni anno sono oltre 2mila i religiosi che abbandonano la strada intrapresa, colpisce che in Sicilia alcuni monasteri di clausura sembrano rappresentare un’eccezione in questo panorama negativo. In particolar modo ad Alcamo, dove sono parecchie le persone che chiedono di essere accolte in comunità religiosa per dedicare la loro vita alla preghiera, rinunciando a tutto quello che può offrire il mondo esterno. Ed è anche da considerare eccezionale che ad Alcamo vivono e prosperano due monasteri di Clarisse: quello di “Santa Chiara” nel corso VI Aprile, e quello del “Sacro Cuore” in corso dei Mille, che ospitano due nutrite comunità di claustrali.
Riferendoci esclusivamente al Monastero Santa Chiara, c’è da dire che la nascita di questa istituzione è fatta risalire al 18 luglio 1545; data in cui tre nobili sorelle (Antonina, Angela e Alberta Mompilleri), assieme ad altre devote, istituirono un monastero di Clarisse ed ebbero assegnata la chiesa adiacente dei Santi Cosma e Damiano. Fu in tale data, infatti, che la madre delle tre sorelle, volendo accontentare le figlie che conducevano vita monastica, donò loro l’edificio che gli permetteva di dedicarsi alla vita di preghiera e a consacrarsi a Dio. A tale scopo, questo complesso di case fu quindi ristrutturato dalle proprietarie in modo da trasformarlo in monastero, ottenendo la facoltà di valersi stabilmente della suddetta chiesa.
L’esempio delle tre pie donne fu seguito da altre giovani vergini di Alcamo e dei paesi limitrofi, dando così inizio ad una regolare vita monastica. La prima Abbadessa del Monastero intestato alla Fondatrice dell’Ordine Francescano S. Chiara di Assisi, fu Sr. Antonina Monpilleri, la maggiore delle tre sorelle. La Chiesa riconobbe ufficialmente la fondazione del monastero nel 1930.
Col passare degli anni la fama del monastero si diffuse parecchio, così da suscitare numerose vocazioni tanto da non essere più
sufficiente ad accoglierne, per cui nel sec. XVIII fu necessario ingrandirlo.
Il Monastero Santa Chiara di Alcamo, oltre ad incrementare le proprie vocazioni, fu una sorgente feconda che favorì la fondazione di altri monasteri in Sicilia. Primo il Monastero di Clarisse nella stessa città di Alcamo, dedicato al Sacro Cuore; secondo il Monastero di S: Chiara di Caltanissetta; terzo fu di aiuto al Monastero di S. Chiara nel quartiere di Giostra a Messina.
Fra Galdino