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Famiglia: inizia a Verona il Congresso Mondiale. Jacopo Coghe (Wcf Verona): “Politica e istituzioni prendano impegni concreti”
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Si apre oggi a Verona il Congresso Mondiale sulla famiglia, che si concluderà domenica con una marcia del popolo del Family Day, “corteo per la vita”, con pullman in arrivo da tutta Italia. Tre giorni per discutere, dicono gli organizzatori, di “famiglia, amore, bellezza del matrimonio”. “Si parlerà di diritti, salute e dignità di tutte le donne, che lavorino o che abbiano deciso liberamente di essere madri, e dei diritti e della salute dei bambini”. Lo ha sottolineato Toni Brandi, presidente del Congresso Mondiale delle famiglie, nel presentare l’incontro che si tiene dal 29 al 31 marzo, per la prima volta in Italia, nella città scaligera.
Per Massimo Gandolfini, presidente del Family Day, “l’unione feconda tra uomo e donna resta il nucleo fondante di ogni società umana, per questo vogliamo che la famiglia naturale venga aiutata e difesa sia in termini culturali sia in termini economici”. E il vicepresidente del Wcf Verona, Jacopo Coghe, ha aggiunto: “Il nostro obiettivo è sensibilizzare la politica e le istituzioni, affinché prendano impegni concreti. Senza la famiglia, la società intera viene a perdere le sue fondamenta, per questo è necessario incentivarla sia dal punto di vista culturale e educativo, sia attraverso aiuti economici e agevolazioni fiscali: queste due componenti sono entrambi irrinunciabili. A due mesi dalle elezioni europee, questo messaggio è per tutti i candidati che scenderanno in campo. Vigileremo sui contenuti delle loro campagne elettorali e non transigeremo sui valori che porteranno avanti”.
Brian Brown, il presidente dell’Iof, International Organization for the Family, ex quacchero convertito al cattolicesimo, padre di nove figli e legato ai movimenti antiabortisti americani, nemico dichiarato del mondo Lgbt, ossia omosessuali, lesbiche e trans. “Siamo qui per parlare in armonia dei bisogni delle famiglie di tutto il mondo, della bellezza del matrimonio, della crisi demografica”. Risoluto il parere del governatore del Veneto Luca Zaia: “La legge 194 non si tocca e se esiste una patologia è l’omofobia, non l’omosessualità”.
Chiaramente in linea con l’intento degli organizzatori il pensiero del vescovo di Verona Giuseppe Zenti: “La famiglia – afferma – è l’opera d’arte di Dio. L’aborto è un omicidio, questo dice la Chiesa. Non ho nulla contro gli omosessuali, ma questi non hanno niente a che vedere con il concetto di famiglia”. Intanto, fra molte polemiche e critiche, in contrapposizione al Congresso, da parte di tutti coloro che si dichiarano contrari alle idee che animano il Family day di Verona, si preparano tutte le contromanifestazioni che da oggi a domenica boicotteranno con flash mob, convegni, letture pubbliche il summit sulla famiglia. Lo scopo di queste concomitanti contestazioni, che gli organizzatori del congresso definiscono antiliberali e non rispettose del diritto di chi si riunisce per esprimere le proprie idee, è quello di ribadire i diritti delle donne, ma anche di tutti i tipi di famiglia, degli omosessuali, che secondo gli oppositori sarebbero minacciati dalle finalità di questo simposio. Il momento centrale di questa protesta si svolgerà domani pomeriggio, con il grande corteo di centinaia di associazioni che sfileranno per Verona.
A tale proposito, il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, in un’intervista rilasciata ad un quotidiano sulla famiglia, in vista del Congresso di Verona: “Avremmo preferito uno stile diverso da parte di tutti, con meno polemiche. La famiglia non è una squadra di calcio, è una realtà fondamentale che, anche partendo da sensibilità diverse, deve vederci uniti”. “La natura e la rilevanza della famiglia – ha proseguito – impegna la classe politica a collocarla tra le priorità della propria agenda”. Si è detto inoltre preoccupato “quando si perde il senso delle istituzioni e invece di provare a trovare soluzioni comuni, a rammendare un Paese che sembra sempre più sfilacciato, ci si accapiglia e ci si divide accecati da ideologie.
Redazione da Ag. di I.