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MESSINA “Terra di santi” – Montevergine, ancora un evento prodigioso da raccontare, ottenuto per intercessione della Santa messinese.
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Ecco un altro straordinario episodio che mette in risalto la carismatica grandezza taumaturgica di Santa Eustochia, mediante le sue intercessioni a favore di chi la invoca con fede, quale solerte intermediaria della Potenza divina. Interventi che di solito dimostrano anche la particolare vicinanza comunicativa della Santa, che si compiace di rivelare la concessione della grazia mediante segni anticipatori sensibili, come apparizioni, sensazioni di intensa gioia, vari profumi, fra cui è frequente quello di incenso, come è accaduto in modo particolarmente straordinario e ripetuto in questo caso, di cui dà testimonianza chi lo ha vissuto in prima persona.
Di questo evento prodigioso, avvenuto quando Eustochia non era ancora stata canonizzata, ci riferisce La signora Nunziatina Majolino madre della piccola Delia:
“La mia bimba aveva solo venti giorni quando fu assalita da febbre altissima, causata da una epitimpanite bilaterale acuta per cui si era reso necessario un intervento immediato. La febbre però non era diminuita e il perdurare di questa elevata temperatura faceva fortemente temere un serio danno cerebrale. Presi dall’angoscia, mio marito si era recato con molta fiducia al Monastero di Montevergine per affidarsi alle preghiere delle clarisse della Beata Eustochia.
Si era in periodo natalizio e io mi ero recata a casa per qualche ora. Qui all’improvviso fui colpita da un forte odore di incenso. Mi guardai intorno, sorpresa, chiedendomi quale potesse esserne la provenienza. Naturalmente non trovai risposta. Intanto continuavo a sentire l’intensità di questo odore inspiegabile, senza pensare minimamente che potesse collegarsi all’intervento della Beata.
Tornata in ospedale dimenticai completamente la cosa. Durante la notte la bambina si agitava divorata dal solito febbrone e io, molto preoccupata, chiamai l’infermiera di turno. Questa accorse accompagnata da una assistente puericultrice che, appena entrata, chiese: “Ma non sentite questo odore di incenso?” E, molto sorpresa, ripetè la domanda. Io rimasi pietrificata. In quel momento non sentivo alcun odore ma, ricollegandomi al pomeriggio precedente in cui io stessa lo avevo percepito, capii che questo era chiaramente un segno di grazia della Beata. Infatti, successivamente la febbre è scesa, la bimba è andata migliorando e dopo circa una settimana è stata dimessa in via di guarigione. Grazie all’intervento portentoso della Beata Eustochia, Delia era viva e completamente ristabilita”.
Redazione