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Papa Francesco festeggia il 50° di ordinazione sacerdotale: “Preferisco essere chiamato padre”
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Ieri Papa Francesco ha festeggiato 50 anni di sacerdozio presentando gli scritti del suo padre spirituale, Miguel Angel Fiorito. Il 21 settembre 1959 l’origine della sua vocazione, all’insegna della “paternità spirituale”. La diocesi di Roma è in festa dall’8 dicembre.
Sembrava un giorno come tanti, e invece si è rivelato un giorno eccezionale, nella sua apparente normalità, tanto da diventare la chiave di una intera esistenza e il senso di un pontificato. A raccontare, a più riprese e in diverse occasioni pubbliche e private, quella mattina del 21 settembre del 1953 – il momento esatto che fotografa l’origine della sua vocazione – è stato lo stesso Papa Francesco, che ieri ha compiuto il 50° dell’ordinazione sacerdotale, avvenuta il 13 dicembre 1969 con l’imposizione delle mani da parte dell’allora arcivescovo di Cordoba, Ramón José Castellano.
Cinquant’anni dopo, Papa Francesco celebra le sue “nozze d’oro” con il sacerdozio – divenuto poi per 27 anni episcopato a Buenos Aires e da quasi 7 anni papato a Roma – presentando personalmente le opere di quello che lui chiama da sempre “Maestro Fiorito”, suo padre spirituale. Presso l’Aula della Congregazione generale della Compagnia di Gesù, Bergoglio darà infatti la sua testimonianza sulla figura di padre Miguel Angel Fiorito (1916-2005), il gesuita argentino che ha formato generazioni di gesuiti latinoamericani e dei cui scritti, raccolti per la prima volta in cinque volumi, firma la presentazione.
Francesco sarà il quinto Pontefice a raggiungere il traguardo del mezzo secolo di sacerdozio, dopo Pio XI, Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II. Per salutare l’anniversario del 13 dicembre, lo Stato della Città del Vaticano ha emesso una speciale serie filatelica che riproduce due quadri dell’artista Raul Berzosa. Nel primo francobollo, all’immagine del giovane Bergoglio sacerdote si affianca quella della Madonna che scioglie i nodi, da lui scoperta durante un viaggio in Germania e divenuta oggetto di grande venerazione a Buenos Aires. Sullo sfondo, la chiesa di San José a Buenos Aires.
Nel secondo francobollo, il Pontefice è ritratto sullo sfondo della basilica di San Pietro. Accanto a lui, l’immagine di Gesù misericordioso, che richiama il motto del pontificato – “Miserando atque eligendo” – e il celeberrimo brano della vocazione di Matteo, anche questo citato molto spesso da Bergoglio insieme alla sua parabola preferita: quella del Buon Samaritano.
“Padre Bergoglio”. Quel 21 settembre del 1953, come molti altri giovani Jorge Bergoglio si apprestava a uscire per festeggiare assieme ai suoi compagni il giorno dello Studente. “Prima di questo, però, da buon cattolico praticante che frequentava la chiesa di San José de Flores, decise di iniziare la giornata passando dalla parrocchia”, raccontano Sergio
Rubin e Francesca Ambrogetti nella biografia “Jorge Bergoglio, Papa Francesco”: “Al suo arrivo trovò un sacerdote che non conosceva, ma che gli fece subito una grande impressione e a cui chiese di potersi confessare. Quel giorno non si trattò di una confessione come un’altra. Tornò a casa con una convinzione ferma: voleva, doveva, diventare sacerdote”. Ci vollero 16 anni, e un percorso non sempre facile, per arrivare all’ordinazione sacerdotale, il 13 dicembre 1959.
“Ciò che mi piace di più è essere prete”, confessò una volta Jorge Mario Bergoglio ad una giornalista e scrittrice argentina, Olga Wormat: “Preferisco essere chiamato padre”, aggiunse. E proprio la “paternità spirituale” è per Bergoglio il requisito fondamentale del presbitero, come da Papa non si stanca mai di ripetere durante i suoi viaggi apostolici, negli incontri con i vescovi e il clero locale. Un tratto, quello della cura “paterna” del vescovo per i suoi preti, che ha esercitato lui stesso prima come Provinciale dei Gesuiti in Argentina e poi da vescovo ausiliare e arcivescovo di Buenos Aires. Ogni Giovedì Santo, per il Papa, è inoltre l’occasione per tracciare l’identikit del sacerdote: fin dalla sua prima Messa crismale, nel marzo del 2013, Francesco ha raccomandato l’”odore delle pecore”, per essere pastori in mezzo al gregge e pescatori di uomini.
Redazione da Ag. di I.