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All’angelus, Papa Francesco: “La famiglia è un tesoro prezioso da sostenere e tutelare”
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La famiglia, oggi, si trova a dover affrontare molteplici difficoltà, che tendono a compromettere il ruolo di cellula prima della società che essa rappresenta per il bene comune. Le profonde trasformazioni avvenute negli ultimi decenni, infatti, hanno portato ad una degenerazione dei legami fra i membri del nucleo familiare. Nella società di oggi c’è sempre meno tempo da dedicare ad un’istituzione che riveste una funzione importante nella formazione dei giovani.
Tra i fattori di crisi, già negli anni ’80, Giovanni Paolo II riscontrava le gravi difficoltà circa il rapporto di autorità fra genitori e figli, il problema della trasmissione dei valori, il numero crescente di divorzi, l’aborto, l’instaurarsi di una «mentalità contraccettiva». A questo si associano: la maggiore instabilità delle coppie, una continua diminuzione delle unioni a lunga durata, la denatalità, l’impossibilità di garantire stabilità alla vita lavorativa, con la costrizione a prorogare i progetti a lungo termine, nell’attesa delle condizioni economiche sufficienti per poterli realizzare. Infine, il serio problema di coppia: la mancanza di dialogo.
Nella maggior parte dei casi, oggi, la fede non è considerata un fattore importante nella strutturazione e nel sano sviluppo della famiglia. Ne ha richiamato l’importanza, all’Angelus di domenica, parlando della Sacra Famiglia, Papa Francesco.
La famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe si inserisce “nell’ambito della santità che è dono di Dio ma, al tempo stesso, è libera e responsabile adesione al progetto di Dio. Così è stato per la famiglia di Nazareth: essa fu totalmente disponibile alla volontà di Dio”. Lo ha detto il Papa stamane in occasione della recita dell’Angelus.
Francesco focalizza l’attenzione su Maria e sulla sua “docilità all’azione dello Spirito Santo: quando si rende conto che Dio la chiama ad una altra missione, non esita a proclamarsi sua serva. Di Lei Gesù esalterà la grandezza non tanto per il suo ruolo di madre, ma per la sua obbedienza a Dio”. Maria si affida totalmente a Dio: “nel silenzio medita, riflette e adora l’iniziativa divina. La sua presenza ai piedi della croce consacra questa totale disponibilità”. Anche Giuseppe è contraddistinto dal silenzio: “non parla – spiega il Papa – ma agisce obbedendo. Sotto la guida di Dio, Giuseppe allontana la sua famiglia dalle minacce di Erode”.
“La Santa Famiglia – prosegue il Pontefice – solidarizza così con tutte le famiglie del mondo obbligate all’esilio, solidarizza con tutti coloro che sono costretti ad abbandonare la propria terra a causa della repressione, della violenza, della guerra”. Gesù, infine, “è la volontà del Padre: in Lui c’è stato soltanto sì. La Famiglia di Nazareth rappresenta una risposta corale alla volontà del Padre: i tre componenti di questa famiglia si aiutano reciprocamente a scoprire il progetto di Dio. Tu nella famiglia sai comunicarti o sei come quei ragazzi che a tavolo chattano col telefonino? Dobbiamo riprendere la comunicazione in famiglia, questo è un compito per oggi”.
“La Santa Famiglia – è l’auspicio di Papa Francesco – possa essere modello delle nostre famiglie, affinché genitori e figli si sostengano a vicenda nell’adesione al Vangelo, fondamento della santità della famiglia”.
Al termine dell’Angelus, il Papa ha rivolto il pensiero alle vittime “dell’orribile attentato di ieri, a Mogadiscio, in Somalia, dove nell’esplosione di un’autobomba, sono state uccise oltre 70 persone”.
“La famiglia è un tesoro prezioso e bisogna sempre sostenerla e tutelarla, avanti! Finiamo l’anno in pace e in famiglia, comunicando l’uno con l’altro”, ha concluso il Pontefice.
Redazione da Ag. di I.