- Guerra in Ucraina. L’arcivescovo Shevchuk: “Una pace ingiusta sarà causa di altre guerre”
- Movimento per la vita. Casini (presidente): “Fare di tutto per accogliere la vita e difenderla”
- Censis su religiosità italiani, Nembrini: “Tornare alle origini e seguire la strada tracciata dai santi di oggi”
- La Santa Sede dopo l’elezione di Trump, l’augurio del Segretario di Stato Parolin
- Clarisse di Sicilia. Monastero di Castelbuono, l’elevazione dello spirito a Dio tra preghiera, lavoro e fraternità
- Alluvioni in Spagna, tra i volontari che aiutano anche tanti sacerdoti, suore e giovani delle diocesi.
Emergenza Covid-19, la Cei stabilisce: 3 milioni di euro e raccolta fondi a sostegno strutture sanitarie
Articoli collegati
In tempi di grave emergenza sanitaria, durante i quali, inevitabilmente, si verifica una concomitante crisi economica, anche un piccolo contributo è bene accetto. Secondo questo elementare principio di partecipazione comune, assumono particolare importanza i segnali provenienti da strutture sanitarie e socio-sanitarie cattoliche, che fotografano il dramma in cui versa il Paese, ma anche la fiducia e l’impegno con cui stanno operando. Sono voci del tipo: “Molti dei nostri ospiti sono a totale nostro carico”. “Stiamo aprendo un altro reparto Covid perché la Regione non ce la fa più”. “Siamo una delle poche mense per i poveri rimaste aperte”.
In conformità con questa linea guida, tesa a dare risposta ad alcune delle tante situazioni di necessità, la Conferenza episcopale italiana (Cei) – raccogliendo il suggerimento della Commissione episcopale per la carità e la salute – ha stanziato 3 milioni di euro provenienti dall’otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica. Il contributo raggiungerà la Piccola Casa della Divina Provvidenza – Cottolengo di Torino, l’Azienda ospedaliera “Cardinale Giovanni Panico” di Tricase, l’Associazione Oasi Maria Santissima di Troina e, soprattutto, l’Istituto Ospedaliero Poliambulanza di Brescia, che – in meno di un mese – ha mutato radicalmente l’organizzazione dell’Ospedale: gli interventi chirurgici, i ricoveri e tutte le attività ambulatoriali procrastinabili sono sospesi, come tutte le attività private.
In questo modo, si sono liberate risorse umane, posti letto e attrezzature destinate completamente all’emergenza Coronavirus. Si tratta di 435 posti letto, di cui 68 di terapia intensiva e 70 di Osservazione Breve Intensiva in Pronto Soccorso. Prima dell’emergenza i posti letto di terapia intensiva erano 16.
“La cronaca ci riporta la professionalità di medici, infermieri, sanitari e curanti che con un esemplare impegno testimoniano un amore e una dedizione verso tutti i bisognosi di cure – afferma don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei -: oggi costoro rappresentano quell’attenzione che ebbe, come racconta una delle parabole evangeliche più provocanti, un Samaritano, mosso dalla compassione per la cura di un ferito che era stato da altri ignorato”.
“Le nostre Caritas sono impegnate in prima linea nel rispondere ai bisogni di tanta gente”, sottolinea mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente della Commissione episcopale per la carità e la salute: “Questo stanziamento – aggiunge – vuol essere un segno concreto di vicinanza, perché non manchino strumenti e supporti per assicurare a tutti la possibilità di cura”. Per sostenere le strutture sanitarie viene aperta una raccolta fondi. Chi intende contribuire può destinare la sua offerta – che sarà puntualmente rendicontata – al conto corrente bancario: IBAN: IT 11 A 02008 09431 00000 1646515 – intestato a: CEI – causale: SOSTEGNO SANITÀ.
Redazione da ag. di i.